Dolomiti di Sesto: rifugi e memorie della Grande Guerra
Le Tre Cime di Lavaredo, la Croda dei Toni e le vette vicine si alzano tra Alto Adige e il Veneto. Una fitta rete di sentieri consente (quasi) a tutti di toccarle con mano e di godere di panorami straordinari
La suggestione del sesto grado c’è ancora. Anche per chi non sa nulla o quasi di alpinismo, il profilo delle Tre Cime di Lavaredo è un simbolo dell’avventura in verticale. “Le parole diventan poverelle di fronte alla spaventosa rigidità di quelle mura immense, bieche e solitarie” ha scritto Dino Buzzati, conoscitore e cantore delle Dolomiti.
Alle Tre Cime, che si alzano sul confine tra l’Alto Adige e il Veneto, è stato dedicato da qualche anno uno dei Parchi naturali più suggestivi delle Dolomiti. Al suo interno si snodano alcuni dei sentieri più frequentati delle Alpi, e sorgono molti accoglienti rifugi. Il più noto, dedicato al pilota italiano Antonio Locatelli e alla guida altoatesina Sepp Innerkofler, offre il miglior colpo d’occhio sulle pareti Nord delle Tre Cime.
Tutt’intorno, e sulle vette delle Crode Fiscaline e del Paterno, caverne artificiali, tunnel, postazioni e trincee ricordano che queste montagne, durante la Grande Guerra, sono state aspramente contese tra gli alpini italiani e i Kaiserjäger austro-ungarici. A Sesto, il Museo Bellum Aquilarum ricorda con umanità e compassione quei tragici giorni.
Il giro delle Tre Cime di Lavaredo
(da 250 a 300 m di dislivello, da 3 a 3.15 ore a/r, E)
Le Tre Cime, Drei Zinnen in tedesco, offrono un colpo d’occhio con pochi paragoni. Il sentiero che ne compie il periplo toccando i rifugi Auronzo, Lavaredo e Locatelli-Innerkofler e la Langalm è spettacolare e frequentatissimo.
Il rifugio Auronzo (2320 m) si raggiunge da Misurina per la strada a pedaggio delle Tre Cime. A piedi si segue la sterrata a mezza costa (segnavia 101 e 104), che corre ai piedi della Cima Ovest e della Cima Grande, passa accanto a una cappella e a un monumento che ricorda Paul Grohmann e raggiunge il rifugio Lavaredo (2344 m).
Un viottolo sale alla Forcella Lavaredo (Paternsattel, 2454 m, 0.45 ore) da cui appaiono le pareti Nord. Una discesa e una risalita su un viottolo (segnavia 101) o un sentiero a mezza costa (solo se non c’è neve!) portano al rifugio Locatelli-Innerkofler (Dreizinnen Hütte, 2405 m, da 0.30 a 0.45 ore).
Si ridiscende brevemente, e da un bivio (2220 m) si sale seguendo i segnavia 105 all’altopiano di Grava Longa, che si traversa fino alla Langalm, 2287 m, 1 ora), che offre un altro magnifico colpo d’occhio. Il sentiero sale a un largo crinale, continua a mezza costa fino alla Forcella Col de Mezo (2315 m) e riporta al rifugio Auronzo (0.45 ore).
Dalla Val Fiscalina ai rifugi Zsigmondy-Comici e Pian di Cengia
(1070 m di dislivello, 5.30 ore a/r, E)
La salita al rifugio Zsigmondy-Comici, ai piedi della Croda dei Toni, è uno degli itinerari più classici delle Dolomiti di Sesto. Vale la pena di proseguire per viottoli e trincee della Grande Guerra fino al rifugio Pian di Cengia.
Da Sesto (Sexten) e Moso (Moos) si raggiungono i posteggi di Campo Fiscalino (1454 m), da cui si continua a piedi (segnavia 102 e 103) fino alla Capanna di Fondovalle (Talschluss Hütte, 1548 m, 0.30 ore), ai piedi della Cima Una. Il sentiero sale a un bivio (1625 m) dove si va a sinistra, traversa un ghiaione, sale a tornanti tra i larici e continua con una lunga diagonale in vista della Croda dei Toni. Altre svolte e un passaggio esposto portano al rifugio Zsigmondy-Comici (2224 m, 1.45 ore).
Lasciato a sinistra il sentiero per il rifugio Carducci, si segue quello (segnavia 101) che si alza tra pendii ghiaiosi e trincee, e poi segue una strada militare fino al Passo Fiscalino (Oberbachjöch) da cui appaiono le Tre Cime. Una comoda cengia artificiale porta al rifugio Pian di Cengia (Büllelejöch Hütte, 2528 m, 1 ora), su una panoramica cresta. In discesa occorrono 0.45 ore fino al rifugio Zsigmondy-Comici, e 1.30 ore da questo alla base.
Dai Prati di Croda Rossa a Forcella Undici e alla Anderter Alpe
(720 m di dislivello, 4.30 ore a/r, EE)
L’aerea Strada degli Alpini, dal rifugio Zsigmondy-Comici a Forcella Undici, è tra i percorsi attrezzati più noti delle Dolomiti. Un itinerario più facile collega i Prati di Croda Rossa alla Forcella Undici, e poi scende al villaggio di guerra austro-ungarico della Anderter Alpe, restaurato da qualche anno. I passaggi attrezzati sono facili e non esposti, e possono essere affrontati con o senza casco, imbragatura, cordini e moschettoni.
Da Sesto (Sexten) si raggiunge Moso (Moos) e si sale in cabinovia ai Prati di Croda Rossa (1914 m). A piedi si segue il sentiero (segnavia 19 e 100) che si alza nel bosco, raggiunge il Coston di Croda Rossa (Rotwandköpfe), e continua a destra del crinale. Lasciato a destra (2098 m, 0.45 ore) il sentiero per la Anderter Alpe e la Capanna di Fondovalle si sale sulle ghiaie ai piedi della Croda Rossa.
A un nuovo bivio (2212 m) ci si tiene sul sentiero di destra (segnavia 124), che traversa un canalone, e poi sale per facili rocce attrezzate alla Forcella Undici (Elferscharte, 2600 m, 1.15 ore), circondata da caverne e postazioni della Grande Guerra. Dei saliscendi portano a un poggiolo (2680 m, 0.15 ore) dove la Strada degli Alpini inizia la sua lunga traversata.
Si torna al bivio 2098 metri, si piega a sinistra su un sentiero (segnavia 124) tra mughi e larici e si raggiungono edifici di guerra della Anderter Alpe, addossati a enormi massi (1965 m, 1.15 ore). Un sentiero nel bosco riporta al punto di partenza (1 ora).
Il Monte Elmo e la Sillianer Hütte
(390 m di dislivello, 2.15 ore a/r, E)
Il Monte Elmo, vicino al confine tra l’Alto Adige e il Tirolo austriaco, è un belvedere verso le Dolomiti e gli Alti Tauri, dove spiccano i ghiacciai del Gross Glockner. Le funivie da Sesto e Versciaco rendono agevole l’escursione. L’ambiente è segnato dagli impianti di risalita e dai vecchie installazioni militari sulla cima. La Sillianer Hütte, un bel rifugio austriaco, sorge in ambiente più integro.
Da Sesto (Sesto) o Versciaco di Sopra (Obervierschach) si sale in funivia al ristorante Monte Elmo (2041 m). A piedi si segue la strada sterrata a mezza costa (segnavia 4 e 20) che porta al rifugio Gallo Cedrone (Hahnspiel Hütte) e a un bivio (2274 m, 0.45 ore) da cui si sale a sinistra al Monte Elmo (2434 m, 0.30 ore), dove sono alcuni edifici militari.
Si scende per la strada sterrata sulla cresta di confine, dove piega a destra la si lascia, e si continua sul crinale (segnavia 4) verso la Leckfeld Sattel e la Sillianer Hütte (2447 m, 0.45 ore), dell’ÖAV, il Club Alpino Austriaco. Si torna per il crinale e la strada sterrata, senza risalire al Monte Elmo (1.15 ore).