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Quale futuro per il Bivacco Damiano Marinelli?

Un gruppo di appassionati lancia la proposta di rifare la storica struttura, collocata a 3.036 metri di quota sulla parete Est del Monte Rosa, per onorare la memoria di un amico scomparso. E si scatena il dibattito

È lì dal 1886, su un costone roccioso a 3.036 metri quota proprio accanto al Canalone Marinelli. Da allora è il punto di partenza per le ascensioni verso la Dufour e la Nordend, le due principali  vette del Monte Rosa. Oppure è meta di escursionisti esperti che desiderano concedersi una giornata nel cuore della grandiosa parete himalayana delle Alpi. Di proprietà del CAI Milano, il Bivacco Damiano Marinelli è stato oggetto nel tempo di qualche aggiornamento, ma effettivamente le sue condizioni non sono delle migliori. Per questo il gruppo piemontese Effetto Albedo, di cui faceva parte Flavio Migliavacca caduto sulla Est nel 2021, ha lanciato l’idea di rifare la struttura.

La proposta non è passata inosservata, il Marinelli dev’essere comunque riqualificato e questa iniziativa è già servita a riportarlo nel cono di luce dei riflettori. Ma come agire? Rifare in situ, ristrutturare, costruire una nuova struttura da posizionare poco distante dall’attuale? Il CAI Milano è contrario – e lo ha ribadito in questa occasione – a nuove costruzioni in quota a meno che non siano davvero indispensabili, ma ha comunque dato vita a una commissione tecnica alla quale partecipano tutte le parti interessate, incaricata di valutare le varie ipotesi di intervento. “Siamo comunque disposti a sostenere ogni intervento di innovazione e implementazione considerato anche cointestando la struttura allo sfortunato alpinista”, dicono dalla sede milanese. Va in questa direzione anche il pensiero del Comune e del CAI Macugnaga: “Il problema principale è l’umidità, occorre coibentare tutto”, spiega Antonio Bovo, presidente del CAI Macugnaga, che aggiunge: “Non serve una nuova costruzione, che dovrebbe inoltre affrontare l’esame di diversi altri uffici tecnici e ambientali”.

Sembrerebbe quindi che l’orientamento prevalente sia quello di operare sull’esistente, ma è presto per dirlo. Per contro non mancano coloro che spingono per l’edificazione ex novo a partire proprio da Effetto Albedo, che ha già sondato il terreno anche tra studi di architettura specializzati in questo genere di costruzioni ed avrebbe individuato poco a valle dell’attuale bivacco un luogo ritenuto sicuro dove posizionarlo. Il dibattito è appena agli inizi.

 

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