AlpinismoAlta quota

Il ruggito dell’Annapurna, il video di “una delle più grandi valanghe della storia recente”

Sono immagini di fronte alle quali sentirsi piccoli e inermi quelle che arrivano dall’Annapurna (8091 m): un video condiviso su Twitter dall’alpinista pakistano Shehroze Kashif (alias The Broadboy, qui vi spieghiamo il perché di tale soprannome) che mostra una ingente valanga scendere verso il campo 1. A sua detta, “una delle più grandi valanghe della storia recente sull’Annapurna”.

L’Annapurna è tristemente nota per essere l’Ottomila con il più elevato tasso di mortalità, e l’alto pericolo di valanghe, in particolare nel tratto compreso tra C2 e C3, una sorta di scivolo sormontato da seracchi, rappresenta una costante stagionale ben nota agli alpinisti. Come scrive Shehroze a corredo del video “eravamo al Campo 1 col programma di muoverci verso Campo 2 quando abbiamo sentito un ruggito assordante provenire dalla montagna. Neve e ghiaccio stavano rotolando giù dalla montagna con immensa forza.”

Il giovane alpinista, con alle spalle già 10 Ottomila e il sogno di diventare il più giovane salitore di tutti e 14, è all’Annapurna insieme all’altrettanto giovane ed esperto di Ottomila Saijd Sadpara, che si sta invece concentrando sul salire i 14 Ottomila senza fare uso di ossigeno. L’Annapurna rappresenterebbe la sua quinta vetta della lista, dopo K2, Manaslu, Gasherbrum I e II.

Accompagnati dalle guide di Seven Summit Treks, i due hanno raggiunto il campo base il 17 marzo, sfruttando al volo qualche giorno di meteo clemente per iniziare ad acclimatarsi. Come raccontava qualche giorno fa Sajid, nel corso della seconda rotazione sulla montagna, intento era di trascorrere una notte a C1 e cercare poi di salire a C2 “o anche di più”. Programmi su cui pesa sempre il “permesso” o meno della montagna a procedere.

Nei giorni scorsi Nirmal Purja, che sta coordinando sulla vetta una spedizione di Elite Expedition, ha condiviso un video di un’altra valanga, cui il gruppo ha assistito da C2, sintetizzandola come “una normale giornata sull’Annapurna”, una montagna “non adatta ai deboli di cuore”.

Nonostante l’Annapurna sia dunque nota per la sua pericolosità in termini di pericolo valanghe, quest’anno c’è qualche elemento aggiuntivo che preoccupa gli alpinisti. Le condizioni non risultano infatti “nella norma”. A condividere qualche dettaglio e perplessità è Mingma Tenzi Sherpa, nel team di Nims: “in qualità di guida Sherpa ho salito molte delle vette più dure e alte dell’Himalaya ma la salita di quest’anno è di un altro livello. La via è cambiata drammaticamente dalla mia ultima ascesa, con più crepacci, abbiamo divuto fissare corde in molti tratti della via, il che la rende una esperienza più esilarante. E’ uno shock vedere la montagna in questo stato, forse per effetto del riscaldamento globale?”

Potrebbe sorgere spontanea la classica domanda del cosa spinga gli alpinisti a sfidare simili condizioni. Mingma, condividendo le sue emozioni, fornisce una risposta: “Ad ogni modo, lasciatemi dire che di tale sforzo ne è valsa davvero la pena. Anche se il meteo ci ha regalato alti e bassi, ogni volta che ci prendevamo una pausa i panorami apparivano mozzafiato.”

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Un commento

  1. Spettacolo !!!
    Se non mi sbaglio si sale molto, ma molto più a destra, dove le valanghe partono diversamente e come questa si rompono sulla lunga parte crepacciata con poca pendenza del ghiacciaio, si alzano e diventano quasi solo velocissimo vento di polvere di neve e bisogna tenere le tende 🙂
    Però che secco quest’anno !!!

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