AlpinismoAlta quota

Jost Kobusch in Nepal per l’invernale solitaria dell’Everest bloccato dalla febbre dengue

Dopo una intensa estate sulle Alpi, Jost Kobush è approdato anche questo autunno in Nepal per iniziare il percorso di allenamento che lo porterà il prossimo inverno al suo terzo tentativo di scalata dell’Everest in solitaria e senza ossigeno dalla cresta Ovest.

Come gli anni passati, il tedesco ha iniziato salendo un 6000 metri, il prescelto è stato il Chulu West, 6.419 m nella regione dell’Annapurna, che si è rivelato più impegnativo del previsto a causa della grande quantità di neve presente in parete depositata dal lungo monsone di quest’anno. “Ho dovuto aprire la traccia nella neve alta per alcuni chilometri prima di raggiungere finalmente la vetta”, ha raccontato Kobusch. “Sicuramente una bella sfida se sei da solo, ma è questo che rende la vetta ancora più dolce”.  

Al momento però i programmi di Jost sono sospesi. Il tedesco è a Kathmandu, dopo che è stato ricoverato in ospedale a causa della febbre dengue, un’infezione tropicale trasmessa dalle zanzare e particolarmente diffusa in Nepal quest’anno a causa dell’intensità della stagione monsonica. Solitamente la guarigione avviene in un paio di settimane.

I tentativi precedenti

Durante il primo tentativo nell’inverno 2019/2020 Jost Kobusch aveva raggiunto i 7300 metri; mentre l’anno scorso, pur avendo come obiettivo gli 8000 metri dell’Hornbein Couloir, si era fermato a 6450 metri avendo trovato condizioni molto difficili della parete.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close