Alpinismo

Il miglior alpinismo dell’anno: i vincitori dei Piolets d’Or 2022

Dopo l’assegnazione del premio per la carriera, quest’anno assegnato a Silvo Karo, e arrivato il momento dell’anno più atteso: l’annuncio dei vincitori del Piolet’Or, il prestigioso premio che riconosce le migliori salite dell’anno precedente. Sono scalate innovative, in stile pulito e connotate da un carattere esplorativo. La giuria -quest’anno è stata composta da Conrad Anker, Alex Bluemel, Genki Narumi, Paul Ramsden, Patrick Wagnon and Mikel Zabalza – ha assegnato due Piolet’Or e un premio speciale. La cerimonia di consegna delle piccozze d’oro si terrà a Briançon dal 18 al 20 novembre.

I vincitori

Prima salita della parete nord-ovest del Saraghrar nord-ovest (7.300 m), Pakistan

 I georgiani Archil Badriashvili, Baqar Gelashvili e Giorgi Tepnadze vincono il Piolet d’Or 2022 per la salita dei 2300 metri della parete nord-ovest (difficoltà ED2) del Saraghrar nord-ovest, montagna di 7300 metri nell’Hindu Kush pakistano al confine con l’Afganistan. Mai scalata, gli unici tentativi di salita erano stati effettuati sul versante sud-ovest da parte di tre spedizioni spagnole negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta.

I tre georgiani hanno scalato dal 3 al 10 settembre 2021 posticipando il periodo di scalata per evitare l’eccessivo caldo e il conseguente pericolo di caduta massi. Dopo in primo bivacco a 6200 metri, i tre hanno affrontato il cuore della linea che consiste in una ripida parete di granito da superare con un’arrampicata complessa su misto. I successivi bivacchi sono stati a 6400 m, 6600 m, 6750 m, 6850 m e circa 7000. Terminata la parete, una lunga e difficile cresta di 300 metri di dislivello li ha portati fin quasi alla vetta, dove hanno bivaccato attorno ai 7150 metri. L’ottavo giorno hanno toccato la cima per poi iniziare la discesa.

Le motivazioni che hanno portato la giuria a premiare questa scalata sono state: la squadra piccola, la scelta di una montagna alta e inviolata in un’area poco conosciuta e di una parete mai tentata, l’uso di un approccio convenzionale di tipo fair-means, l’aver affrontato una lunga salita in puro stile alpino con notevoli difficoltà tecniche al di sopra dei 6.200 m e una sezione cruciale tra i 6.750 m e i 7.000 m e la necessità di un elevato livello di impegno.

Moonwalk Tranverse nel Gruppo del Fitz Roy

Sean Villanueva O’Driscoll vince il Pilet d’Or per il suo Moonwalk Traverse, ossia la traversata in libera e in solitaria del Fitz Roy realizzata nel febbraio del 2021. 4000 metri di dislivello e 5 chilometri di sviluppo (difficoltà 6c 50°) per soli sei giorni si scalata. https://www.montagna.tv/175506/fitz-roy-lincredibile-traversata-solitaria-di-sean-villanueva/

Il premio è stato assegnato dalla giuria per le seguenti motivazioni: una linea elegante e sostenuta concepita da diverse cordate, mai in solitaria. “Uno stile eccezionale, che ha combinato arrampicata tecnica, resistenza, impegno mentale e una notevole esperienza patagonica. Ammirevole l’atteggiamento ottimista”.

Menzione speciale della giuria

Si aggiudica la menzione speciale della giuria la prima salita della cresta sud-est dell’Annapurna III (7555m), un problema alpinistico durato 40 anni e risolto il 6 novembre 2021 gli ucraini Nikita Balabanov, Mikhail Fomin e Viacheslav Polezhaiko. Ben sedici giorni (dal 22 ottobre al 6 novembre) per raggiungere la vetta dal campo base, ulteriori tre giorni ha richiesto la discesa.

Il percorso è complicato dal punto di vista tecnico, estremamente impegnativo e può essere realizzato solo se la squadra ha eccellenti capacità, alti livelli di resistenza e di giudizio. Inoltre, si trova in un settore del Nepal che riceve condizioni meteorologiche peggiori rispetto alla maggior parte dell’Himalaya” si legge nella nota della giuria, che, pur ammettendo che una salita del genere debba essere “chiaramente premiata”, non assegna il Piolet d’Or per la mancanza di “alcuni aspetti non sono conformi alla Carta”. La giuria fa riferimento all’uso dell’elicottero per raggiungere il campo base della montagna e anche in fase di discesa, avvenuta sul versante est, quando i tre alpinisti sono stati portati dai 5000 metri in parete fin sul ghiacciaio sottostante con un velivolo e poi a Kathmandu.

La critica dell’uso degli elicotteri da parte della giuria

Lo scopo dei Piolets d’Or non è solo quello di riconoscere le salite più significative dell’anno precedente, ma anche di utilizzare queste salite per promuovere messaggi etici riguardo la pratica dell’alpinismo, in linea con il suo riconoscimento a patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO – si legge nelle motivazioni della giuria-. La Carta afferma che lo stile e i mezzi di salita hanno la precedenza sul raggiungimento dell’obiettivo stesso. L’accesso non è di per sé parte di un’ascensione, ma sta ovviamente diventando un’importante questione etica e ambientale. Lo spirito dei Piolets d’Or suggerisce che quando un luogo non può essere raggiunto attraverso le vie di trasporto regolari, o con mezzi equi, dovrebbe essere lasciato alle generazioni future. La Carta include anche il criterio del rispetto dell’ambiente. Negli ultimi dieci anni l’uso dell’elicottero per l’accesso all’Himalaya è cresciuto in modo massiccio, soprattutto in Nepal, dove è stato ampiamente non regolamentato. Noleggiare un elicottero privato per raggiungere i campi base di vette di 8.000 metri e volare da un campo base all’altro per effettuare una serie di ascensioni veloci è diventato molto comune per chi ha le risorse finanziarie necessarie. Questo in un Paese dove, tradizionalmente, i campi base venivano raggiunti a piedi con l’aiuto di portatori locali. Coloro che visitano le alte montagne vedono, più di altri, l’enorme danno che il riscaldamento globale sta infliggendo all’ambiente. È vero che una parte significativa dell’impronta di carbonio di una spedizione può essere attribuita al volo internazionale, ma l’uso sistematico di elicotteri a noleggio in Nepal, e più in generale altrove, sta diventando molto problematico. Spetta a noi alpinisti agire in modo responsabile e limitare il nostro impatto. I Piolets d’Or desiderano inviare un messaggio chiaro: le alte montagne e le persone che vi abitano sono sempre più danneggiate dai cambiamenti climatici. Per questo motivo non sostiene l’uso dell’elicottero. La Giuria concorda sul fatto che, dal punto di vista alpinistico, la nuova via sull’Annapurna III è una delle salite più importanti degli ultimi anni. Tuttavia, concorda anche sul fatto che non è conforme a tutti gli aspetti della Carta. Dopo aver considerato entrambi i punti, la Giuria ha deciso di non assegnare il Piolet d’Or e di conferire invece un Premio Speciale della Giuria”.

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2 Commenti

  1. Riuscirà mai qualche italiano a meritarsi una piccozza d’oro ?
    Da quando esiste il premio sembra siano scomparsi gli alpinisti italiani d’altissimo livello .
    Coincidenze strane !

  2. Che tristezza non leggere più di italiani che scalino a questi livelli e vengano riconosciuti a livello mondiale.

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