AlpinismoAlta quota

Dopo 40 anni la grande sfida della cresta SE dell’Annapurna III è vinta. In vetta gli ucraini Balabanov, Fomin e Polezhaiko

La cresta sud-est dell’Annapurna III (7555m) ha ceduto davanti agli ucraini Nikita Balabanov, Mikhail Fomin e Viacheslav Polezhaiko dopo aver resistito per 40 anni ai tentativi dai più grandi alpinisti al mondo.

Ci sono riusciti lo scorso 6 novembre quando hanno toccato la vetta della terza cima del massiccio dell’Annapurna percorrendo quell’inviolata cresta considerata uno degli ultimi problemi alpinistici in Himalaya.

Per Nikita Balabanov, Mikhail Fomin (entrambi Piolet d’Or 2016 per la salita del pilastro nord del Talung) e Viacheslav Polezhaiko è il secondo tentativo, il primo, avvenuto nell’autunno del 2019, era stato fermato dall’abbondante neve non stabile che li aveva costretti a tornare indietro a 6300 metri.

La storia della cresta SE

I primi a mettere gli occhi sulla cresta sud-est dell’Annapurna III furono i britannici Nick Colton e Tim Leach nel 1981. Due anni dopo furono ancora gli inglesi, con Trevor Pilling e Robert Uttley, a provarci dovendosi fermare a 6300 metri. Uttley morì nella discesa probabilmente a causa di un edema, nulli furono i disperati tentativi di portarlo giù dei compagni.  Nel 1996 toccò ad Alex Lowe e Conrad Anker, ma i due non riuscirono ad andare oltre i 4500 metri a causa delle complesse condizioni meteo. Arrivarono quindi o polacchi: nel 2001 Jacek Fluder, Janusz Golab, Stanislaw Piecuch e Michal Szymanski raggiunsero i 5500 metri. Nel 2010 è il turno di Pete Benson, Nick Bullock e Matt Helliker. Nel 2016 David Lama, Hansjörg Auer e Alex Blümel riescono a scalare circa due terzi della via prima di voltare le spalle alla cima a causa del maltempo. Di quell’avventura Lama pubblicò un documentario che mostra chiaramente la grande sfida della cresta.

 

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