Gente di montagna

Conrad Anker

Il fortissimo alpinista statunitense, protagonista di notevoli ascese in Himalaya e Antartide soprattutto negli anni 90. E del ritrovamento del corpo di George Mallory

“Essere in montagna, per Conrad, è naturale ed essenziale come respirare. È dove batte il suo cuore, dove dimora la sua anima.”

Alex Lowe

Alpinista e scrittore, tra i migliori scalatori americani degli anni Novanta. Nel corso della sua prolifica carriera Conrad Anker ha avuto occasione di scalare in ogni continente. Conrad incarna in sé, nella sua filosofia e nel suo approccio alla montagna, il primigenio concetto di avventura. La ricerca di luoghi ancora da esplorare e percorsi ancora da tracciare hanno caratterizzato tutta la sua vita, forse anche per questo si è legato al giovane David Lama. È con lui quando, nel 2016, viene colpito da un infarto durante un tentativo all’inviolato Lunag Ri. Solo questo evento è stato capace di fargli rallentare i ritmi del suo alpinismo, che fin dall’inizio sono sempre stati frenetici. Una voglia di fare che ha contribuito a spingere più in là i limiti dell’alpinismo moderno.

La vita

Conrad Anker nasce il 27 novembre 1962 a Bozeman, in Montana. Di origini californiane, di Big Oak Flat al confine con il Parco Nazionale di Yosemite, inizia a frequentare la montagna da ragazzo e subito dimostra di essere particolarmente portato per l’arrampicata e l’alpinismo. Durante gli studi universitari, per mantenersi, lavora in un negozio di articoli per arrampicata.

Dal 2001 è spostato con Jennifer, vedova dell’amico Alex Lowe di cui ha adottato i tre figli: Max, Sam e Isaac. Assiduo frequentatore della valle del Khumbu insieme alla moglie ha fondato il Khumbu Climbing Center nel villaggio di Phortse dove vengono offerti molti corsi di formazione per la sicurezza dei portatori d’alta quota.

Nel 2016, durante un tentativo di salita all’allora inviolato Lunag Ri insieme a David Lama, viene colpito da un infarto. Fortunatamente i soccorsi sono stati celeri. Immediatamente lo scalatore è stato trasportato a Kathmandu dove è stato sottoposto ad angioplastica coronarica. In seguito a questo incidente Anker prende la decisione di ritirarsi dall’alpinismo in altissima quota.

L’alpinismo

Conrad Anker ha il suo primo approccio con il mondo della montagna all’età di 16 anni, quando scala il Mount Rainer. Qualche anno dopo, durante il periodo universitario conosce Mugs Stump, che diventa il suo guru nel mondo dell’arrampicata, e inizia a frequentare Alex Lowe, con cui nasce una profonda amicizia.

Il suo iniziale terreno di gioco sono le montagne di casa. È qui che a 25 anni, nel 1987, mette a segno la sua prima importante realizzazione. Insieme ad altri compagni realizza la prima salita della parete sud-est del Gurney Peak. Due anni dopo, sempre in Alaska, si muove lungo la parete ovest del Mount Hunter.

La sua carriera in montagna l’ha dedicata all’alpinismo, che l’ha portato praticamente in ogni continente, ma non ha disdegnato le occasioni per affrontare le grandi big wall del nord America. Nel sul curriculum figurano infatti diverse prime salite sul El Capitan e prime libere sulle pareti dello Zion National Park.

Per tre volte in vetta all’Everest, inclusa la spedizione National Geographic per i 50 anni dalla prima salita americana. Proprio qui, nel 1999, si è reso protagonista del ritrovamento del corpo di George Mallory.

Gli anni Novanta, con l’amico Alex Lowe, lo vedono raggiungere la celebrità con record di velocità in Himalaya e prime ascensioni in Antartide. Il 1997 è forse il suo anno più prolifico con spedizioni che lo portano in Antartide, in Karakorum e su El Capitan. Nel 1999 tenta, insieme ad Alex Lowe e al cameramen David Bridges, la prima discesa con gli sci dalla vetta dello Shisha Pangma. Durante il tentativo vengono travolti da una valanga, solo Anker riesce a salvarsi. I corpi dei due amici vengono recuperati solo 16 anni dopo l’incidente.

Nel 2016 tenta, insieme al giovane David Lama, la prima salita del Lunag Ri. In quell’occasione viene colpito da un infarto, da cui riesce a salvarsi ma che lo porta alla conclusione di non voler proseguire con l’alpinismo in altissima quota. Ancora oggi Conrad Anker continua la sua attività alpinistica, anche se a quote più basse e a ritmi più tranquilli.

Elenco delle principali ascensioni

  • 1987 – parete sud-est del Gurney Peak, Alaska, prima salita, con Seth Shaw, Robert Ingle e James Garrett.
  • 1989 – parete nord-ovest del Mount Hunter, Alaska, con Seth Shaw.
  • 1990 – Rodeo Queen, Streaked Wall, Zion National Park, Utah, Stati Uniti d’America, con Mugs Stump.
  • 1992 – East Buttress, Middle Triple Peak, Alaska, seconda salita, con Seth Shaw.
  • 1992 – Shunes Buttress, Red Arch Mountain, Zion National Park, con Dave Jones.
  • 1997 – parete nord-ovest, Peak Loretan, Ellsworth Mountains, Antartide, solitaria.
  • 1997 – Rakekniven Peak, Queen Maud Land, Antartide, con Alex Lowe e Jon Krakauer.
  • 1997 – Tsering Mosong, Latok II, Karakorum, Pakistan, con Alexander Huber, Thomas Huber e Toni Gutsch.
  • 1997 – Continental Drift, El Capitan, Yosemite, USA, con Steve Gerberding e Kevin Thaw.
  • 1999 – Spedizione in ricerca del corpo di George Mallory sull’Everest, prima volta in cima, con ossigeno.
  • 2001- Parete est del massiccio di Vinson, Antartide,  con Jon Krakauer
  • 2002 – Spedizione del National Geographic per effettuare una traversata non supportata del remoto altopiano di Changtang in Tibet, con Galen Rowell, Rick Ridgeway e Jimmy Chin.
  • 2005 – Cresta sud-ovest, Cholatse, Nepal, con Kevin Thaw, John Griber, Kris Erickson e Abby Watkins.
  • 2007 – Capospedizione Altitude Everest Expedition 2007, con Leo Houlding, Jimmy Chin e Kevin Thaw, seconda volta in cima, con ossigeno.
  • 2011 – Shark’s Fin, Meru Peak, con Jimmy Chin e Renan Ozturk.
  • 2012 – Capospedizione Everest Education Expedition con National Geographic, terza volta in cima, prima senza ossigeno, con Cory Richards, Sam Elias, Kris Erickson, Emily Harrington, Philip Henderson, Mark Jenkins, David Lageson Ph.D, Hilaree O’Neill.

Onorificenze

  • 2010 – Premio David A Brower del Club Alpino Americano
  • 2015 – Premio George Mallory del Wasatch Mountain Film Festival
  • 2016 – Golden Pitons: Lifetime Achievement di Climbing Magazine
  • 2017 – Laurea honoris causa presso l’Università dello Utah
  • 2018 – Premio Jack Roberts alla carriera di Cody Ice Festival

Film

  • 2015 – Meru – Raggiungi l’impossibile, di Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi
  • 2010 – The Wildest Dream, di Anthony Geffen

“La montagna è un luogo esigente, freddo, e non ammette errori.”

Conrad Anker

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