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Ingente frana nel gruppo della Marmolada, non risultano coinvolti

Nel pomeriggio di ieri, martedì 16 agosto, una frana di grosse dimensioni si è staccata nei pressi di Cima dell’Uomo lungo il versante verso la valle di San Nicolò in Val di Fassa nel gruppo dei Monzoni, sottogruppo della Marmolada, a una quota di circa 3.000 m. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 17.30 da persone che da valle hanno visto il distacco.

Il Tecnico di centrale del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero per effettuare un sorvolo e verificare che nessuna persona fosse stata travolta, mentre gli operatori della Stazione di Centro Fassa si portavano in piazzola per dare supporto.

Grazie a un primo sorvolo, con a bordo il Tecnico di elisoccorso, è stato possibile escludere la presenza di persone coinvolte e constatare che il sentiero 609 sottostante non è stato interessato dalla frana. Un secondo elicottero ha portato in quota le autorità competenti, il servizio geologico della Provincia e un operatore della Stazione Centro Fassa per effettuare un ulteriore sopralluogo.

“La zona è piuttosto impervia – spiega in una nota la Provincia Autonoma di Trento – , difficile stimare le dimensioni del fenomeno che tuttavia sembrano più contenute rispetto alla prima impressione dato che il movimento ha generato una nuvola di polvere (volume stimato: 100-200 metri cubi, ndr)”. 

Fine Fase 2 sul ghiacciaio della Marmolada, resta zona rossa

Intanto nell’area del ghiacciaio della Marmolada, scenario della tragedia del 3 luglio, si è conclusa la Fase 2, dichiarata ufficialmente chiusa lo scorso 12 agosto. Come riportato dall’Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento, “le ricerche via terra hanno consentito di recuperare qualche reperto appartenente alle vittime della tragedia. L’intera zona rossaridefinita nelle scorse settimane dal sindaco di Canazei – rimane interdetta al pubblico“.

Il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato nella medesima giornata una ordinanza contenente il piano degli interventi urgenti di Protezione civile realizzati dopo la tragedia del 3 luglio e quelli da attuare in futuro. Dal monitoraggio a lungo termine del ghiacciaio della Marmolada ai lavori di ripristino in sicurezza delle aree poste a valle del distacco del seracco di Punta Rocca, attualmente in fase di valutazione.

Gli interventi individuati attraverso il piano di Protezione civile possono essere raggruppati in 5 categorie: soccorso e ricerca, recupero vittime e operazioni connesse, monitoraggio del ghiacciaio, logistica e allestimento aree per l’ospitalità degli operatori, nonché lavori di ripristino in sicurezza. Gli interventi sono realizzati dalla Provincia autonoma di Trento e Comune di Canazei, attraverso le strutture organizzative e operative della Protezione civile; nella fattispecie dal Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico – Servizio provinciale trentino, dai Corpi dei vigili del fuoco volontari di Canazei, della Val di Fassa e dall’Unione distrettuale di Fassa, dall’associazione Protezione civile Ana – Trento – Odv e dall’associazione Psicologi per i popoli Odv.

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2 Commenti

    1. Perchè non han neanche fatto ora a trovare il corpo che uno dei parenti delle vittime già parlava di fare causa al mondo e di caccia al responsabile. Alla faccia di chi dice “la montagna deve rimanere aperta a tutti, sta al singolo valutare la propria tolleranza al rischio”. Certo, poi quando capita la disgrazia però tutti son pronti a spremere l’arancia e a puntare il dito. E’ normale che, a fronte di tale atteggiamento, l’amministrazione pubblica opti per la chiusura totale, onde evitare lunge cause penali e civili. Che tra l’altro costano a noi contribuenti svariate decine di migliaia di euro. Mettiamo che dicano “si riapre tutto, agite in base alla vostra esperienza e coscienza”. Il sig. X può anche dire “mi avventuro a mio rischio e pericolo”. Certo, chi mi assicura che poi, se gli cade il ghiacciaio in testa, la famiglia non vada a chiedere i danni perchè morto è morto, meglio almeno mangiarci sopra?

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