AlpinismoAlta quota

K2 via aperta e prime vette. Si pensa al recupero dei corpi di Sadpara, Snorri e Mohr

Giornata di vette sul K2. Sanu Sherpa, Pemba Rita Sherpa e Chhiring Namgel Sherpa, della squadra di fissaggio corde dell’agenzia Pioneer Adventure, ha toccato la cima aprendo la vita di salita. Poco più tardi sono seguite le vette dei clienti russi e ucraini con le loro guide Sherpa. Tra loro, Dmytro Semerenko senza ossigeno supplementare.

A seguire ha toccato il punto più alto del K2 anche la spedizione pakistana di Hushe, guidata da Ali Durani (già in vetta al K2 nel 2014 con la spedizione celebrativa dei 60 anni della prima conquista). In cima anche Shehroze Kashif, pakistano di 19 anni, che è diventato il più giovane ad aver scalato il K2.

I corpi di Snorri, Sadpara e Mohr

 Dopo il ritrovamento dei corpi dei tre alpinisti morti questo inverno sul K2 è tempo per le famiglie di decidere cosa voler fare dei loro cari. Pare certa la volontà dei pakistani di portare giù il corpo di Muhammad Ali Sadpara. Stesso desiderio è stato espresso da parte dei cari di Juan Pablo Mohr, come ha comunicato da Federico Scheuch Pereira, arrivato i giorni scorsi al campo base del K2 con Tamara Lunger per la celebrazione al Gilkey Memorial in ricordo degli alpinisti deceduti lo scorso inverno. Nessuna comunicazione ufficiale invece dalla famiglia di Snorri.

Le operazioni non saranno certamente semplici. I corpi si trovano sopra gli 8000 metri e dovranno pertanto essere portati giù a mano da alpinisti. È presumibile pensare che, una volta portati a una quota adeguata al volo dell’elicottero, il Pakistan non negherà un supporto, soprattutto considerando che Sadpara è oramai divenuto un eroe nazionale.

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