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Sul Tetto d’Europa dopo il trapianto: cinque “fragili rocce” sfidano il Monte Rosa

Nel mondo alpinistico cresce il numero di atleti le cui imprese dimostrano a noi tutti quanto una limitazione fisica non debba necessariamente rappresentare un limite ai propri sogni. In quest’ultimo anno abbiamo assistito a molteplici salite in alta quota, realizzate ad esempio da atleti amputati, quali Andrea Lanfri e Massimo Coda o Moreno Pesce e compagni. Il prossimo 17 e 18 luglio 2021, protagonisti di una nuova avventura alpina saranno invece cinque “fragili rocce”. Così amano definirsi gli intrepidi alpinisti che, post trapianto, tenteranno di raggiungere la Capanna Margherita sul Monte Rosa. Una salita sul Tetto d’Europa.

In squadra c’è chi ha ricevuto un trapianto di polmoni o reni, chi è affetto da fibrosi cistica. Provenienza: da tutta Italia. Obiettivo: condividere un sogno e trasformarlo in realtà, unendo grinta e energia.

Accompagnatori del team saranno lo skyrunner Luca Colli e il dottor Luigi Vanoni, socio della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), consigliere dell’Associazione Medico Sportiva Varesina, esperto di Medicina di Montagna e vicepresidente della Commissione Centrale Medica del Club Alpino Italiano (CAI), che ha già seguito imprese di atleti fragili saliti a Capanna Margherita, sempre in compagnia di Luca Colli, come il progetto “Touching the Sky” (2014) di Luca Barisonzi, alpino tetraplegico e “Urlando contro il Cielo” (2018) di Marco Menegus, trapiantato bipolmonare per fibrosi cistica. Il gruppo salirà accompagnato da esperte Guide Alpine.

E ancora, accompagnatori morali in cordata seppur a distanza, saranno amici, parenti, sostenitori di AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule) e altri pazienti trapiantati o in attesa di trapianto.

In montagna dopo un trapianto

Che il trapianto possa rappresentare una debolezza opinabile e superabile, lo hanno egregiamente dimostrato negli anni i partecipanti al progetto “A spasso con Luisa” promosso dall’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in collaborazione con la sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano e l’associazione Amici del Trapianto di fegato onlus, in ricordo di Luisa Savoldelli, di Gandino, trapiantata di fegato e grande appassionata di montagna. Progetto che prevede ogni estate l’organizzazione di escursioni sulle Orobie per chi abbia subito un trapianto, per avvicinarsi alla montagna e giovare dell’attività fisica.

Un esempio notevole è anche fornito dalla Granfondo Nazionale dei Trapiantati, che porta annualmente i ciclisti trapiantati a percorrere le strade delle regioni d’Italia per ricordare che un trapianto cambia la vita e la donazione degli organi salva vite umane.

I cinque fragili protagonisti

Andiamo a scoprire chi siano i 5 protagonisti di questa avventura alpina. Come capo-cordata troveremo Valeria Lusztig, che ha subito un trapianto di polmoni nel 2017 ed è affetta da fibrosi cistica. Nel suo palmarès troviamo già il Balmenhorn o Cristo delle Vette (4156 metri), salito nell’ambito del suo progetto “Guardami Adesso”, che prevede “spedizioni di riscatto” a scopo benefico, “raccontando nei cammini e nelle scalate la “rinascita” di persone, in particolare donne, con storie sanitarie difficili alle spalle”.

Riportiamo di seguito la sua presentazione:

Io sono Valeria. Lo scorso anno, a due anni e otto mesi dal trapianto bipolmonare, sono salita sul Balmenhorn a 4165 metri. L’ ho fatto per ricordare un’altra impresa, di un altro ragazzo, trapiantato e affetto, come me, da fibrosi cistica, che ci ha lasciati nel maggio del 2019. E l’ho fatto soprattutto perché, a parte il benestare dei medici e di mia figlia, che erano gli unici a contare per me, lo trovo un modo dirompente e originale per dimostrare una cosa semplice: che la vita dopo il trapianto, se e quando possibile, non è sul divano, tra le mura di casa. Ma è una possibilità continua di misurarsi con se stessi e con un mondo che prima di ricevere una nuova vita ci era precluso. Questa volta ho voluto con me altri amici trapiantati: persone che conosco capaci di allenamenti sfidanti, di potersi misurare con la fatica e con la bellezza di avere un obiettivo personale e comune insieme: raggiungere la vetta per eccellenza, il rifugio Capanna Margherita, a 4556 metri, sempre sul massiccio del Monte Rosa. Sto dando tutta me stessa sia in allenamenti che ogni giorno mi riportano ai limiti evidenti e sopraggiunti dei miei preziosi organi, sia nella organizzazione di ogni aspetto del progetto, attraverso il mio alter ego: “Guardami adesso”, un libro, e insieme un progetto che vuole proprio organizzare a scopi interamente benefici cammini e trekking per persone rinate dopo storie sanitarie difficili.”

Accanto a lei vi saranno Gabriel Zeni, studente di ingegneria del veicolo, affetto da fibrosi cistica ma anche lui alpinista allenato (ha già salito Marmolada, Presanella, Visoz, Cevedale, Gran Zebrù); Mirko Dalle Mulle, trapiantato per due volte di rene, Vice Presidente AIDO Provinciale Belluno; Antonella Tegoni, trapiantata di polmoni da 7 anni a causa della fibrosi cistica; Samantha Ciurluini, trapiantata bipolmonare da cinque anni e atleta della nazionale di pallavolo trapiantati e dializzati, che ha già salito il Kilimangiaro nel 2017 e un 4000 in Marocco. Samantha, Marco e Valeria sono finora gli unici trapiantati polmonari ad essere saliti oltre i 4000 metri.

Ecco le loro parole di presentazione:

Gabriel Zeni: “Sono Gabriel, ho 27 anni e convivo dalla nascita con la Fibrosi Cistica e da due anni con il diabete secondario a Fibrosi Cistica. Sentire l’aria fresca e frizzantina entrare nei polmoni e riempirli è una sensazione impagabile. Mi alleno e mi curo per andare in montagna, salire le cime e provare quella sensazione, che ogni volta è diversa. Questa è stata la più grande arma contro la Fibrosi Cistica fino ad oggi. Col tempo ho iniziato a volermi spingere ogni volta un pochino oltre al mio limite fisico. Molte persone salgono perché è il loro sogno, altre per aggiungerla al curriculum alpinistico, io salgo per quel respiro che caratterizza ogni cima.”

Mirko Dalle Mulle: “Sono Mirko e da pochi mesi ho ricevuto il mio secondo trapianto di Rene. Ho affrontato anni difficili, di mancanze e di significative privazioni in emodialisi. Per questa seconda vita, vorrei poter festeggiare il primo anno sul rifugio più alto d’Europa: Capanna Margherita. Un nuovo percorso impervio e difficile sotto il punto di vista fisico, ma spiritualmente affronto questa sfida portando nel cuore il mio angelo donatore e due amici trapiantati, loro stessi mi accompagnano nei miei allenamenti.”

Antonella Tegoni: “Sono Antonella, trapiantata di polmoni da 7 anni a causa della fibrosi cistica. Cos’è per me la salita a Capanna Margherita? Per me che da sempre ho come elemento di vita il mare, è una fantastica possibilità….questa scalata è la vita, la vita che sale, la vita che cambia che ogni giorno ti sorprende. Mi apro a questa esperienza con il cuore colmo di gratitudine e voglia di sorprendermi, di imparare, di sognare sempre più intensamente, con l’intenzione di non perdermi nulla di questa meravigliosa esistenza. Faticando, ma continuando a salire.”

Samantha Ciurluini: “Sono Samantha, una delle ragazze fragili del progetto capanna Margherita che si terrà il 17 e 18 luglio. Ogni volta che affronto una scalata associo la salita al periodo della malattia, cosi passo dopo passo arrivo alla vetta, pensando alle diverse tappe della mia vita, pensando anche a tutti quelli che loro malgrado non sono stati fortunati come me e non ce l’hanno fatta e allo stesso tempo spero di essere di stimolo a quanti stanno ancora lottando.”

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3 Commenti

  1. GRANDI RAGAZZI !!!! E un grazie a tutti quelli che si spendono per fare si che certi sogni si avverino come Luigi Vanoni che conosco personalmente da tanti anni e ammiro la sua professionalita’ in tutto quello in cui si cimenta.

  2. Si puo’ raggiungere una cima anche non altrettanto alta e griffata , ma ugualmente meravigliosa e salubre ..sperando che non funzioni nel rifugio raggiunto un generatore a gasolio o un aereatore di ristorantino che spara aroma di fritto , crauti, salsiccia..ecc.

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