Alpinismo

Addio alla leggenda dell’alpinismo Doug Scott

Il mondo dell’alpinismo piange la scomparsa di Doug Scott, il padre dello stile alpino. Il linfoma cerebrale, diagnosticato poco prima del lockdown, lo ha portato via all’età di 79 anni.

Scott, nato a Nottingham, nel Regno Unito, il 29 maggio 1941, si è reso protagonista di oltre 40 spedizioni alpinistiche, molte delle quali tra i colossi himalayani. Almeno 30 le sue prime ascese. La spedizione che lo ha reso più celebre, consacrandolo a eroe nazionale, è per certo la prima salita britannica in vetta all’Everest lungo la parete Sud Ovest, realizzata il 24 settembre 1975 insieme a Dougal Haston sotto la guida dell’inseparabile amico Sir Chris Bonington.

Due anni più tardi Scott e Bonington si ritrovarono a condividere gioie e dolori della prima ascesa dell’ Ogre (Baintha Brakk, 7.285m.

E proprio insieme a Sir Bonington Doug Scott ha preso parte, qualche mese fa, a quella che si è rivelata essere la sua ultima spedizione. La sua ultima salita sull’Everest. Una impresa al passo coi tempi, che ha visto Scott, Bonington e un terzo membro della epica spedizione del 1975, Paul “Tut” Braithwaite, cimentarsi in una impegnativa Everest Stair Challenge sulle scale di casa. Vestiti di tutto punto da alta quota, con tanto di piccozza di supporto. Scott aveva per l’occasione tirato fuori dall’armadio la tuta del 1975. 8848 metri di dislivello positivo affrontati nonostante l’avanzare della sintomatologia legata al linfoma non operabile.

Una iniziativa nata a scopo solidale, a supporto delle popolazioni nepalesi, cui Doug Scott è rimasto legato fin dalle prime spedizioni himalayane degli anni Settanta, tanto da costituire nel 1995 l’associazione benefica Community ActionNepal. Associazione che oggi ha diffuso tramite un post Facebook dal tono malinconico, la notizia della morte del suo fondatore. Invitando a rispettare il silenzio della famiglia e promettendo un annuncio “completo e idoneo” nei prossimi giorni.

Come riconoscimento del suo impegno nel campo della solidarietà, lo scorso mese Scott era stato insignito della carica di membro onorario dell’UIAA (International Climbing and Mountaineering Federation). Titolo accolto con immensa modestia: “Un onore inaspettato che sono assolutamente orgoglioso di ricevere. Mi unisco ad una lunga lista di nomi che si è venuta a creare negli anni, verso i quali nutro il massimo rispetto”.

Il suo nome si unisce oggi alla lunga lista di leggende dell’alpinismo di cui è il mondo della montagna a doversi sentire orgoglioso.

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Un commento

  1. menzionerei perlomeno la salita all’OGRE, che è stata quella più leggendaria e famosa di tutte! “il 7000 più difficile della terra”..

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