Gente di montagna

Chris Bonington

“Ho avuto e ho una vita meravigliosa.”

Chris Bonington

 

Ha iniziato a scalare nel 1951 e non ha ancora smesso. Le sue imprese alpinistiche appartengono alla storia di questa disciplina e alcune vie, come quella al Pilone Centrale del Freney, fanno oggi parte della tradizione. Ha guidato spedizioni su montagne difficili come l’Ogre o l’Annapurna, riuscendo in prime salite e aprendo vie di estrema bellezza. Ha condotto 19 spedizioni himalayane, tra cui 4 all’Everest. Nominato Sir nel 1996 per meriti sportivi, Chris Bonington appartiene alla storia dell’alpinismo. Premiato nel 2015 con il Piolet d’Or alla carriera, la massima onorificenza alpinistica, ha scritto 17 libri e continua a sognare le più alte montagne della Terra.

La vita

Nato in un quartiere benestante di Londra il 6 agosto 1934 Chris Bonington rimase orfano di padre, membro dello Special Air Service (SAS), a soli nove mesi.

Nel pieno dell’adolescenza, a 16 anni, scoprì l’arrampicata e l’alpinismo divenendo in breve tempo un ottimo scalatore. Ogni minuto del tempo libero era dedicato a questa disciplina. In particolare le estati che Bonington trascorreva sulle falesie di Snowdonia e in Scozia, legandosi a chi trovava sul posto.

Dopo aver concluso gli studi presso l’University College School di Hampstead, nel 1952 Bonington entrò a far parte dei Royal Fusiliers, quindi frequentò la Royal Military Academy Sandhurst dopo cui venne destinato al Royal Tank Regiment. In questi anni fu inviato nel nord della Germania, dove rimase tre anni prima di diventare istruttore di alpinismo presso l’esercito britannico.

Nel 1961 lascia l’esercito per entrare in una società leader nella produzione di margarina. Vi rimane per soli nove mesi, quando decide di dedicarsi completamente all’alpinismo. Parallelamente a questo portò avanti alcuni incarichi come inviato per il Daily Telegraph Magazine. I suoi scritti erano relativi al racconto delle spedizioni e dei luoghi esplorati.

Nel 1962 incontra Wendy che pochi mesi dopo diventerà sua moglie. Nel 1964 nasce il suo primo figlio Conrad, che muore tragicamente due anni dopo. Nel 1967 nasce Daniel e nel 1969 Rupert.

L’alpinismo

Due anni dopo aver iniziato ad arrampicare Chris Bonington fece la sua prima esperienza alpina. Occasione nella quale non mancò di mettere a segno alcune ripetizioni decisamente importanti, come la prima salita britannica del Pilastro Sud Ovest del Dru (1958) e la ripetizione della via Brandler-Hasse sulla nord della Cima Grande di Lavaredo (1959). Nel 1960 ebbe occasione di vivere la sua prima esperienza himalayana come membro della Joint British-Indian-Nepalese Services Expedition diretta all’inviolato Annapurna II (7937 m). Lo salì per la cresta ovest giungendo in vetta insieme a Richard Grant e a Ang Nyima Sherpa. L’anno successivo, poco dopo aver lasciato l’esercito, si unì a una spedizione diretta al Nuptse dove riuscì nella salita dell’enorme e ambita parete sud. Ritornato da questa esperienza, insieme a Ian Clough, Don Whillans e Jan Długosz si dedicò alla scalata del Pilastro Centrale di Freney. Una via estrema divenuta oggi grande classica delle Alpi.

Sul finire dell’estate 1962 realizzò, con Ian Clough, la prima salita britannica della parete nord dell’Eiger, quindi in autunno partì alla volta del Cile, dove si cimentò sull’inviolata Torre Centrale del Paine. Fu un vero e proprio assedio alla montagna, sferzata dai forti venti patagonici. La buona riuscita della prima fu quasi messa a rischio dall’arrivo di una spedizione italiana. A raggiungere per primi la vetta furono comunque Bonington e il compagno Don Whillans che toccarono il punto più alto il 16 gennaio 1963.

Gli anni a seguire furono più tranquilli, Chris fu preso dalla stesura del suo primo libro e dalle conferenze sulle sue scalate.  Nel 1966 portò poi a compimento la prima salita di Old Man of Hoy, sulle falesie scozzesi, con Tom Patey. Nel 1970 fece il suo ritorno in Himalaya per scalare la parete sud dell’Annapurna, dove aveva ruolo di capospedizione. Stesso incarico che rivestirà anche nel corso della spedizione inglese alla sud-ovest dell’Everest. Seguiranno anni di prime ascensioni: Brammah (1973); Changabang con Don Whillans, Doug Scott e Dougal Haston (1974); Ogre con Doug Scott (1977); Mount Kongur, Settemila localizzato nello Xinjiang occidentale (1981); parete ovest dello Shivling (6543 m, 1983); cresta ovest del Panch Chuli II (1992, 6904 m) e ancora tante altre che gli hanno fatto guadagnare il prestigioso Piolet d’Or alla carriera per una vita di alpinismo dall’altissimo profilo esplorativo e alpinistico.

Onorificenze

  • 2005 – viene nominato Sir per i suoi servizi per l’alpinismo
  • 2005 – riceve il titolo di cancelliere dall’Università di Lancaster
  • 2015 – Piolet d’Or alla carriera

Bibliografia

  • Ho scelto di arrampicare, 1966, CDA&Vivalda
  • Everest. Parete sud-ovest, 1975, Dall’Oglio
  • In salita, 2020, Solferino

Filmografia

  • The Hard Way – Annapurna South Face, 1971
  • Chris Bonington: The Everest Years, 1985
  • Chris Bonington – Life and Climbs, 2015

“La vita mi ha dato tanto, ho raggiunto tante vette, alcune magari non le ho raggiunte ma la vita è così: si vince qualcosa e si perde qualcosa. Lo si accetta.”

Chris Bonington

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