AlpinismoAlta quota

Doug Scott e Chris Bonington di nuovo insieme “sull’Everest”

Nel team anche Reinhold Messner

Sono trascorsi 45 anni dalla prima salita britannica in vetta all’Everest. Un anniversario importante che cade in un anno complesso, per il Nepal come per il resto del mondo. Per festeggiare la ricorrenza in maniera alternativa, soprattutto solidale, i leggendari Chris Bonington e Doug Scott hanno deciso di tornare nuovamente sull’Everest, toccando quota 8848 metri. Assieme a loro anche un terzo membro della epica spedizione del 1975, Paul “Tut” Braithwaite.

Una reunion virtuale

Il 24 settembre del 1975 Doug Scott fu il primo britannico a toccare la vetta del Tetto del Mondo, insieme al compagno Dougal Haston. Sir Chris Bonington era a capo della spedizione. Tut dal canto suo, giocò un ruolo chiave nel vincere una delle sezioni dell’Everest all’epoca considerate impossibili: la Rock Band.

Nella complessa estate post lockdown, i tre amici hanno deciso di puntare su challenge e social. Come tre giovincelli hanno messo in campo una Everest Stair Challenge, presentata simpaticamente da Sir Bonington nel video che vi abbiamo mostrato lo scorso mese, a supporto della popolazione nepalese. Pochi secondi di riprese sulle scale di casa, con il sorriso di chi sa divertirsi nonostante gli acciacchi dei suoi 85 anni e il peso (e il calore) degli abiti da altissima quota.

Il dettaglio che accresce la stima nei confronti del team della spedizione virtuale 2020, è che Scott abbia ricevuto lo scorso marzo una diagnosi di linfoma cerebrale. Un tumore non operabile che in breve tempo sta riducendo la capacità di parola dell’alpinista 79enne, insignito del Piolet d’Or alla carriera nel 2011. Ma la sua mente rimane lucida e fissa su un obiettivo: sfidare i propri limiti. E allora eccolo lì, con indosso la stessa tuta blu d’alta quota che lo ha visto 45 anni fa bivaccare a quota 8749 metri.

L’Everest Stair Challenge di Reinhold Messner

La sfida solidale promossa da Chris, Doug e Paul è naturalmente aperta a tutti. Alpinisti più o meno esperti e altre leggende dell’alpinismo. A raccogliere l’invito anche Reinhold Messner, che vediamo nel video qui di seguito impegnato nel raggiungere quota 8848 metri, gradino dopo gradino, elegante come sempre. Al termine della salita non manca un pensiero rivolto a Doug Scott.

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Un commento

  1. Peccato che nel mio paesello, dopo covid, abbiano chiuso i cancelli dello stadio di calcio,le cui tribune erano prima liberamente accessibili con diverse rampe di scale…all’aria aperta, con tettoia…riparatrice da sole o pioggia.
    Parimenti ci sono strade asfaltate chuse con erbacce, che potrebbero essere utilizzate per pattinaggio o skiroll..
    E’permesso cio’ che non e’ vietato o se mancano avvisi meglio pensare che sia tutto vietato.,,quando poi anche se vietato espressamente, allora si’ che c’e’piu’ gusto ad infrangere.
    Al Mattino nelle ore piu’ fresche si vedono drappelli runners o walkers..che ormai vanno solo in orizzontale evitando alcune ripetute su rampe in discesa e salita.Preferiscono la distanza al dislivello.
    Sul web si cerchi “affondi su scale”..ci sono varie sercizi e passi( pardon SETS& STEPS), leggeri e sciolti o con pesi ed equipaggiamenti.

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