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Himalaya, senza turisti a causa del Covid i leopardi delle nevi scendono di quota

La pandemia del Covid-19 e le necessarie restrizioni imposte da singoli Stati hanno portato la natura a godere di una fase di quasi totale assenza dell’uomo. Le conseguenze di una simile boccata d’aria per gli ambienti terrestri abbiamo avuto modo di notarle anche a casa nostra. Dalle lepri scorrazzanti nei Parchi di Milano ai canali di Venezia tornati all’improvviso trasparenti. Anche l’Himalaya ha fatto parlare di sé. Ricorderete le magnifiche immagini dell’Everest visibile da Kathmandu grazie alla riduzione dell’inquinamento aereo in fase di lockdown. In Ladakh il blocco del turismo ha portato a molteplici effetti sulla natura, tra cui una insolita discesa a basse quote dei leopardi delle nevi.

Stop al turismo, via libera alla natura

Il Ladakh, con particolare riferimento al distretto di Leh, rappresenta un’area in cui il turismo è aumentato negli ultimi anni, portando a tutte le conseguenze del caso. Incremento dei rifiuti (soprattutto plastica) e dell’inquinamento, carenza di acqua. Una specie che, come abbiamo ricordato in occasione della Giornata Internazionale dedicata ai gattoni himalayani, è da considerarsi a rischio estinzione.

Quest’anno, lo stop forzato del settore turistico ha per certo portato a conseguenze economiche, come nel resto del mondo, ma al contempo Leh ha giovato del lockdown. Lo scorso anno il distretto aveva dovuto affrontare una severa carenza di risorse idriche, a causa di uno spreco connesso soprattutto all’utilizzo di acqua per la gestione dei bagni degli alberghi e delle guesthouse. Un problema che quest’anno non si è manifestato. Si è anche accumulata meno plastica, in generale meno rifiuti, lungo i sentieri normalmente percorsi da ciclisti ed escursionisti diretti al Pangong Lake.

La natura ha ripreso il sopravvento sui sentieri percorsi dalle mountain bike, con una rapida crescita di erbe e arbusti. Le marmotte, il cui numero cala annualmente a causa dei visitatori che incautamente donano loro biscotti e patatine, che le portano alla morte, hanno mostrano un tasso di mortalità diminuito.

I leopardi delle nevi scendono a valle

La notizia più eclatante, come anticipato, è il ritorno dei leopardi delle nevi in gran numero a quote basse. Nel corso della primavera 2020 numerosi esemplari sono stati avvistati nelle aree del distretto di Leh, della valle di Nubra, del Changtang e dell’Hemis National Park. La discesa dei leopardi a primavera è un fenomeno fisiologico, ostacolato dal turismo. Nella stagione degli amori gli esemplari maschi lottano per il dominio delle femmine. I felini feriti scendono quindi verso valle, avvicinandosi ai villaggi alla ricerca di prede più facili per ricaricare energie.

Come raccontato al portale ExplorersWeb da una guardia forestale del Wildlife Protection Department, negli scorsi anni alcuni esemplari sono stati avvistati a valle, catturati, riabilitati e riportati in ambiente naturale. Ma il numero di leopardi recuperati e sottoposti a riabilitazione quest’anno è davvero inusuale. Ben 14 maschi. Un chiaro segno che la natura abbia percepito di potersi riappropriare senza timore di spazi preclusi da tempo.

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Un commento

  1. Peccato che appena non ci sarà più il covid (che peraltro dobbiamo augurarci che passi) tutto tornerà come prima, con nessun rispetto per animali e natura, e le povere creature dovranno riabituarsi agli spazi ristretti che l’essere umano lascia a loro disposizione. Che tristezza.

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