Aconcagua
È la montagna più alta della Cordillera delle Ande, dell’emisfero australe e del Sud America. L’Aconcagua, con i suoi 6962 metri, è la seconda tra le sette vette più alte di ogni continente (Seven summits). Formatasi tra 65 e 0,3 milioni di anni fa è oggi una cima molto frequentata e ambita da appassionati e trekker.
Localizzata al confine tra Cile e Argentina l’Aconcagua è un antico vulcano, ormai inattivo, il cui nome ha origine incerta. L’ipotesi più probabile è che questo derivi dal popolo Aconcagua che abitava le pendici della montagna. Secondo altre teorie deriverebbe dal quechua e significherebbe “sentinella bianca” o “sentinella di pietra”, se non addirittura “montagna innevata”. Per il popolo mapuche è invece Aconca Hue (che viene dall’altra parte).
Geografia
Nonostante il limite delle nevi perenni si arresti intorno ai 5000 metri di quota dai suoi versanti scendono numerosi ghiacciai, due sono i principali: quello nord-orientale (anche detto polacco), quello orientale (anche detto inglese). Dalle sue pendici nasce inoltre, alla confluenza tra il fiume Juncal e il fiume Blanco, un corso d’acqua di 142 chilometri che sfocia nell’Oceano Pacifico. Il corso d’acqua porta il nome di Aconcagua perché scorre nell’omonima valle, ma non nasce propriamente dalla montagna, ma circa venti chilometri a sud di questa, già in territorio cileno.
La prima salita
Il primo tentativo di salire sui 6962 metri dell’Aconcagua risale al 1883 quando il geologo ed esploratore tedesco Paul Güssfeldt tentò la salita lungo il versante nord-ovest arrendendosi poi a circa 6400 metri tra il 20 e il 21 gennaio. Il tentativo venne compiuto lungo quella che oggi rappresenta la via normale di salita. Sul finire del 1896 ci riprovò il britannico Briton Edward Fitzgerald accompagnato dalla guida svizzera Matthias Zurbriggen. I due fecero due tentativi, nel secondo di questi Fitzgerald si arrese a circa 6800 metri mentre Zurbriggen continuò riuscendo a raggiungere la montagna: era il 14 gennaio 1897.
Pochi giorni dopo Nicholas Lanti e Stuart Vines, anche loro membri della spedizione, seguirono lo stesso percorso realizzando la seconda salita alla montagna.
Vie alpinistiche
Il percorso maggiormente seguito sulla montagna è quello del primo salitore Matthias Zurbriggen sul versante nord-est. Si tratta di un itinerario che non presenta difficoltà alpinistiche. I rischi maggiori per chi affronta questo percorso sono legati alla quota e agli eventuali repentini cambi meteorologici.
Sulla montagna sono state tracciate nel corso del tempo altre vie, le più difficili si snodano lungo la parete sud.
- 1934 – Prima ascensione del ghiacciaio nord-orientale da parte di una spedizione polacca.
- 1954 – I francesi Robert Paragot, Guy Poulet, Adrien Dagory, Lucien Berandini, Pierre Lesueuer ed Edmund Denis tracciano la prima via sull’impressionante parete sud. L’impresa fa il giro del mondo. Gli alpinisti impiegano sette giorni per superare la parete in stile alpino tra muri di ghiaccio e instabili placche rocciose.
- 1978 – Gli argentini Guillermo Vieiro, Edgardo Porcelana e Jorge Victor Jasson tracciano in stile alpino la via argentina sul ghiacciaio nord-orientale (prima salita del ghiacciaio).
- 1994 – I due politici argentini Rodolfo Gabrielli e Arturo Lafalla con altri compagni aprono “Via de los Guías Mendocinos”.
Salite degne di nota
- 1934 – Il Tenente Nicolás Plantamura dell’esercito argentino guida la prima spedizione argentina a raggiungere la cima dell’Aconcagua. Con lui si trovano anche gli italiani P. Ceresa, P. Ghiglione, R. Chabod. Vetta l’8 marzo.
- 1940 – Prima ascensione femminile realizzata dalla francese Adrienne Bance insieme al tedesco Lopez Link.
- 1947 – I tedeschi T. Koop e L. Herold raggiungono per la prima volta la cima sud della montagna.
- 1953 – Gli argentini E. Huerta, H. Vasalla e F. Godoy realizzano la prima salita invernale dell’Aconcagua seguendo la via normale.
- 1980 – Prima traversata dalla cima sud alla cima nord da parte di una spedizione catalana.
- 1981 – Jean-Marc Boivin realizza il primo volo in deltaplano dalla cima dell’Aconcagua. Sono stati necessari tre tentativi per trovare le giuste condizioni.
Record di velocità
Capitolo a parte merita la storia del record di velocità su questa bella e facile montagna. Nel corso degli anni sono stati molti i forti e preparati alpinisti che si sono voluti cimentare con il record di velocità sulle vie di salita più facili dell’Aconcagua.
I primi a raggiungere la vetta in meno di 24 ore sono stati Marcelo Acosta e Gabriel Cabrera. I due sono partiti da Plaza de Mulas (4200 metri) sono saliti per il ghiacciaio dei polacchi e sono ridiscesi per la via normale. Il 3 febbraio 2006 poi il peruviano Holmes Pantoja Bayona sceglie di partire da Horcones (2850 metri), all’ingresso del parco provinciale dell’Aconcagua, per raggiungere in velocità la montagna. In 13 ore raggiunge la vetta superando 4112 metri di dislivello. 20 ore e 35 minuti dopo essere partito ritorna a Horcones. Meno di un mese dopo, il 24 febbraio 2006, è di nuovo un peruviano a ritentare la salita partendo e tornando a Horcones seguendo la via normale. Jaime Ramirez Quiroz ci riesce in 14 ore e 59 minuti.
Nel dicembre 2014 è Kilian Jornet ad affrontare l’Aconcagua da Horcones e ritorno. Quando ferma il tempo il cronometro segna 12 ore e 49 minuti. Il 19 febbraio 2015 poi tocca all’alpinista equadoregno Karl Egloff che sempre sullo stesso percorso porta il tempo a 11 ore e 52 minuti.
Tra le altre ascensioni in velocità degne di nota quella del ceco Martin Zohr che ha stabilito il nuovo record da Plaza de Mulas alla vetta: il 27 dicembre 2019 è salito in appena 3 ore 38 minuti e 17 secondi. Nel 2017 invece il piemontese Nico Valsesia, nell’ambito dei suoi progetti “From 0 to” ha realizzato la salita dell’Aconcagua, unendo bici e corsa, in sole 22 ore e 41 minuti partendo dalla spiaggia di Las Ventura, a 200 chilometri di distanza.
Guida all’Aconcagua
Il modo più facile per salire l’Aconcagua è quello di ricalcare i passi dei primi salitori. La principale difficoltà che si incontra lungo questo itinerario è legata alla quota, per cui è necessario salire effettuando una preventiva acclimatazione.
Per raggiungere la montagna solitamente si vola su Mendoza, quindi ci si trasferisce con mezzo motorizzato a Horcones, da cui inizia il trekking di avvicinamento. In un paio di giorni si raggiunge il campo base di Plaza de Mulas. Questa sarà la base di partenza per la fase di acclimatazione sulla montagna e per il successivo tentativo di vetta. In una decina di giorni circa si dovrebbe essere pronti per raggiungere la cima dell’Aconcagua.
Per accedere al parco dell’Aconcagua è necessario pagare un permesso di circa 900 dollari. Se si ha esperienza nell’organizzazione di spedizioni, soprattutto in alta quota, è possibile organizzare il viaggio in autonomia, non è infatti obbligatoria la guida. Se non si ha molta esperienza il consiglio è quello di rivolgersi a un’agenzia che supporti e si faccia carico di tutta l’organizzazione. Ne esistono di molto affidabili sia in loco che in Italia.
Curiosità
L’Aconcagua compare nel film di animazione Disney “Saludos Amigos” realizzato nel 1942. uno degli episodi è incentrato sull’aeroplanino Pedro che effettua servizio postale tra Santiago del Cile e Mendoza, passando in prossimità dell’Aconcagua, rappresentata come una montagna minacciosissima e circondata da correnti pericolose.
L’Aconcagua nella filmografia
- Aconcagua, 1964, diretto da Leo Fleider
- Màs Alto que los Cóndores, 2017, di Alessandro Beltrame
Piccola puntualizzazione: l’Aconcagua non è solo la montagna più alta dell’America Australe ma la più alta di tutto il Continente Americano.
Se il signor Colombo quel giorno se ne fosse rimasto a casa, molti nativi americani sarebbero stati più felici. E sarebbe ora di smettere di festeggiare una simile crudeltà.