Chimborazo
Il Chimborazo è uno strato vulcano attualmente inattivo con i suoi 6263 metri è la cima più alta dell’Equador. La sua vetta sovrasta per oltre duemila metri il territorio circostante. Durante le giornate più limpide il vulcano è distintamente visibile dalla costa, a circa 140 chilometri.
Non ci sono fonti certe sull’origine del nome Chimborazo. Alcune riportano al dialetto Quechua con l’unione dei due termini “chimba” – dall’altra parte – e “razu” – ghiaccio, neve -. Il significato del nome sarebbe quindi “la neve dall’altra parte”. Una seconda teoria riporta all’etnia Cayapa che nel nome Chimborazo vede il significato di “donna di ghiaccio” oppure di “trono di dio”. Altre teorie affondano nel misticismo e darebbero al Chimborazo il nome di Taita – padre – mentre il vicino Tungurahua è detto Mama – bambino -.
Geografia
Localizzato in Equador, a circa 150 chilometri da sud-sudovest dalla capitale Quito, il Chimborazo si trova all’interno della Reserva de Producción Faunistica Chimborazo nata per la tutela dei camelidi andini, dei vigogna, dei lama e degli alpaca.
Il Chimborazo si trova lungo il principale arco vulcanico equadoriano. La sua cima è ricoperta da ghiacci perenni. Da nord-est si diparte una lingua che scende fino a 4600 metri. Negli ultimi anni, a causa del cambiamento climatico e dell’attività del vicino vulcano Tungurahua, si sta assistendo a una diminuzione della copertura glaciale. La sua parte sommitale è caratterizzata da 4 cime principali, la più alta raggiunge i 6263 metri.
Classificato come stratovulcano è caratterizzato da basse pendenze nella parte inferiore, che diventano sempre più accentuate man mano che si sale verso l’alto. La circonferenza della montagna misura 78 miglia e ha un diametro di 30 miglia.
La prima salita
Fin dal 1600 molti scalatori provarono a violarne la vetta. A spingerli in questo desiderio esplorativo la credenza che fosse la montagna più alta mondo, poi smentita nei primi anni del 1800. Una delle prime concrete esplorazioni dei suoi versante venne compiuta nel 1743 da parte di un gruppo di accademici francesi intenzionati a determinare la sfericità della Terra. Alla fine non riuscirono nella salita, ma gli studi condotti, insieme ad altri in Lapponia, permisero di affermare che la forma del nostro Pianeta non era quella di una sfera perfetta, quanto più quella di uno sferoide oblato.
Nel 1802 si recò alle pendici del vulcano il geografo e naturalista prussiano Alexander von Humboldt che provò la salita insieme al botanico francese Aimé Bonpland e all’ecuadoriano Carlos Montúfar. Riuscirono a raggiungere circa i 5800 metri prima di rinunciare a causa del mal di montagna. Record di altezza che resistette fino al 1831 quando il chimico francese Jean-Baptiste Boussingault riuscì a toccare i seimila metri. Importante ricordare, a margine di questi tentativi, che al tempo non si conosceva nulla o quasi di fisiologia d’alta quota e della necessità di acclimatarsi prima di affrontare salite di questo tipo. Anche per questo molti altri tentativi successivi finirono con lo stesso risultato. Così almeno fino al 4 gennaio 1880 quando il primo salitore del Cervino Edward Whymper, insieme ai fratelli di Valtournenche Louis e Jean-Antoine Carrel, riuscì a raggiungere il punto più alto. I tre furono i primi occidentali a riuscire nella salita di una montagna oltre i 6100 metri di quota. In molti misero in dubbio la realizzazione così, in risposta, nello stesso anno l’alpinista inglese scalò nuovamente il vulcano aprendovi una nuova via. Con lui gli equadoriani David Beltrán e Francisco Campaña.
Vie alpinistiche
Cima più alta dell’Equador il Chimborazo attrae ogni anno molti appassionati alpinisti desiderosi di raggiungerne il punto più alto. L’itinerario più battuto è quello seguito da Whymper con i Carrel, oppure un’altra via, non molto distante da questa, detta Normale. Entrambi gli itinerari partono dal rifugio Whymper e seguono il versante ovest. In alternativa è possibile scegliere uno degli altri percorsi che si sviluppano sui versanti nord ed est. Questi sono meno battuti e più difficili.
Oltre al rifugio Whymper è presente, 200 metri più in basso, il rifugio Carrel raggiungibile direttamente in auto, nonostante si trovi a 4850 metri di quota. Sul versante nord-ovest, a circa 4900 metri di quota, si trova invece il rifugio Zurita, oggi non più agibile.
Altri eventi storici degni di nota
Nell’agosto del 1976 il volo passeggeri SAETA 232, con a bordo 55 persone più 4 membri dell’equipaggio diretto da Quito a Cuenca, scompare nel nulla nella zona del Chimborazo. I suoi resti vengono ritrovati solo 27 anni dopo, nel febbraio 2003, a circa 5300 metri sul fianco est del vulcano.
Curiosità
Il Chimborazo è raffigurato nello stemma equdoriano. In generale il vulcano ha ispirato molti poeti e artisti. Simón Bolívar ne parla nella sua “Mi delirio sobre el Chimborazo”. Ma anche Ralph Waldo Emerson, Walter J. Turner e Miguel Ángel León citano il vulcano all’interno delle loro composizioni. Il pittore Frederick Edwin Church, lo raffigura nei suoi dipinti e lo scrittore David Weber ambienta sul Chimborazo una stazione di difesa planetaria del suo The Armageddon.
Il Chimborazo è la montagna più alta del mondo se si compie la misura partendo dal centro della Terra. Questo perché la Terra non una sfera perfetta, ma è più schiacciato ai poli e più larga quindi all’equatore, prendendo pertanto come origine della misurazione il centro del nostro Pianeta il Chimborazo è alto 6384,4 metri, mentre l’Everest “solo” 6.382,3 metri. Il tetto del mondo rimane però ufficialmente l’Everest, 8848m, poiché l’altezza delle montagne convenzionalmente misurata da oltre un secolo usando il livello del mare come quota zero, come ci aveva spiegato Giorgio Poretti, noto fisico e geologo dell’Università di Trieste, che con EvK2Cnr ha realizzato le rimisurazioni delle due vette più alte del mondo.
Guida al Chimborazo
Chi fosse interessato a visitare il Chimborazo deve, come prima cosa, raggiungere Quito, capitale dell’Equador. Da qui, via terra ci si sposta verso la città di Riobamba, quindi ci si muove in direzione del parco fino a raggiungere il rifugio Carrel (4850 m). La struttura è facilmente raggiungibile in auto. Se fino a Riobamba è possibile muoversi utilizzando i mezzi pubblici, per quest’ultimo tratto dovrete dotarvi di un mezzo privato o, in alternativa, chiedere un passaggio. La maggior parte dei locali si muove in auto verso la montagna, non sarà difficile trovare qualcuno disposto a caricarvi. In alternativa è possibile raggiungerlo a piedi, dall’ingresso del parco servono circa 3 ore di cammino per coprire il tragitto. Dalla struttura si prosegue verso il vicino rifugio Whymper, a quota 5000. Questo punto, con un po’ di allenamento, è facilmente raggiungibile da tutti i trekker. I locali salgono addirittura in infradito e maglietta, solo per vedere la neve. Oltre si entra in un terreno diverso, dedicato esclusivamente agli alpinisti.