Storia dell'alpinismo

Nico Valsesia e il record all’Aconcagua: nessun dubbio, mai!

BORGOMANERO, Novara – “Cosa c’è di meglio che pedalare con entusiasmo, visto che subito dopo potrò correre sulla montagna tra le più belle del mondo?” La spiega così Nico Valsesia l’idea alla base del record conquistato circa un mese fa all’Aconcagua. In meno di 23 ore ha coperto circa 7.000 di dislivello positivo: un primato mondiale nel percorso no stop con il maggior dislivello positivo sul minor numero di chilometri, percorsi prima in bici e poi a piedi. Ecco il suo commento all’impresa.

Dalla spiaggia di Las Ventanas alla cima dell’Aconcagua in 22 ore e 41 minuti. Nico Valsesia ha messo a segno la sua impresa il 24 gennaio scorso, andando in cima ai 6963 metri della montagna argentina. Un primato singolare, a cui l’atleta italiano non è nuovo però: nel 2013, per esempio, aveva strappato il record mondiale sul percorso Genova-Monte Bianco in bici e di corsa (massimo dislivello positivo disponibile in ambito europeo) realizzato in 16 ore e 35 minuti.

Nico Falsesia in cima all'Aconcagua (foto Mattia Torraco)
Nico Falsesia in cima all’Aconcagua (foto Mattia Torraco)

Nico Valsesia, come è nata in te l’idea, il desiderio, di compiere un’impresa di questo tipo?
Partendo dal presupposto che pratico gli sport che più mi divertono ed appassionano, bici e corsa in montagna, cosa c è di meglio che pedalare con entusiasmo, visto che subito dopo potrò correre sulla montagna tra le più belle del mondo? Da qui l’idea di queste due esperienze.

Prima di raggiungere la vetta hai dovuto affrontare un momento difficile sia dal punto di vista fisico sia mentale. Come l’hai superato?
Credo di non aver mai avuto dubbi mentali, ero li, stavo facendo una delle cose che più mi appassionano, mi stavo divertendo un sacco quindi no! Nessun dubbio mai! A livello fisico ero un po’ provato dalla stanchezza dei giorni precedenti. I 52 chilometri di corsa il giorno prima, il viaggio in auto per raggiungere la costa cilena, il tutto non fatto per pazzia o autolesionismo, ma per aver anticipato tempestivamente il tentativo sfruttando una finestra di bel tempo inaspettata. Comunque nel momento della crisi fisica, dopo i 10 minuti di quasi incoscienza, ho detto no….vai su! Non puoi perderti la magnificenza della vetta, anche e soprattutto perché nel mio zainetto c’erano 3 ciocche di capelli ed un dentino da latte…..ed avevo deciso di lasciarle lassù, lassù sotto i sassi che sorreggono la croce della vetta!!

Quale sarà il tuo prossimo obiettivo?
Un miliardo di cose, ogni giorno decine in più. Quindi finché non ne focalizzo una in particolare non so rispondere a questa complessa domanda ;-)…..per ora mi godo i miei figli! L’impresa più fantastica!

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