Alpinista russo bloccato sul Latok I, morto il compagno di cordata. Tentativo drammatico di soccorso. Chiamato Barmasse al Gasherbrum
Si tratta di Alexander Gukov, esperto alpinista e vincitore del Piolet D’Or nel 2015 per una nuova via sulla parete Sud-Ovest del Thamserku (6618 m, Nepal), bloccato sul pakistano Latok I (7.145 m) a circa 6.130 metri di quota. Il compagno di cordata Sergej Glazunov, altro alpinista russo di grande esperienza, è precipitato ieri durante la salita e pare non ci sia speranza che sia sopravvissuto. L’allarme ai soccorsi è già stato lanciato, ma gli elicotteri non sono in grado di recuperare il russo a causa della conformazione della montagna nel punto in cui si trova e l’alpinista non è in grado di scendere.
Un elicottero pakistano ha tentato questa mattina di raggiungere il Latok, che è una delle prime grandi montagne che si incontrano lungo il trekking del Baltoro, sulla destra orografica a ridosso del ghiacciaio Biafo, il più grande dei ghiacciai terrestri dell’Asia. L’Ambasciata Russa si è coordinata con l’agenzia Askari che gestisce gli elicotteri di soccorso dell’esercito pakistano. Per la delicata operazione di soccorso è avanzata l’ipotesi un po’ irrealistica di un aiuto dell’elicotterista italiano Maurizio Folini, tra i migliori al mondo in questo tipo di interventi, ma arrivare dall’Italia richiederebbe comunque diverso tempo.
Anche gli alpinisti rimasti al CB dei Gasherbrum sono stati contattati, tra loro ci sono anche Barmasse e Göttler che potrebbero tentare un soccorso via terra, ma il Latok non è una montagna facile da affrontare per le sue difficoltà tecniche estreme e raggiungerne la base partendo dal campo base del Gasherbrum comporterebbe una marcia di 10/15 ore. Per salire fino al russo, le cordate poi impiegherebbero probabilmente un paio di giorni, e le condizioni meteorologiche non sembrano per nulla favorevoli.