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Nube di inquinanti verso la Piramide

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LOBUCHE, Nepal — Un’enorme nube marrone, visibile a occhio nudo, che risale la valle del Khumbu. E subito un’impennata improvvisa di tutti i parametri di inquinanti della stazione Nepal Climate Observatory-Pyramid. Questo il sorprendente fenomeno registrato il 29 aprile, intorno alle 8 di mattina ora nepalese, dalla squadra EvK2Cnr al lavoro presso il Laboratorio Piramide, a 5050 metri sulle pendici dell’Everest.

“Abbiamo assistito all’arrivo di una densa nube marrone – racconta Giampietro Verza, responsabile delle stazioni EvK2Cnr -. L’abbiamo vista ad occhio nudo e la stiamo seguendo attraverso gli strumenti di monitoraggio della stazione Nco-P dello shelter: tutti i valori, black carbon, ozono, Pm 10, Pm 1 e Pm 2,5 – si sono impennati d’improvviso”. 

Il video allegato è stato girato proprio nel momento in cui la nube è apparsa agli esperti in Piramide. I grafici, in allegato, mostrano che l’impennata dei valori è rimasta costante per diverse ore.

Dalla Piramide, al momento dell’avvistamento, è partita una chiamata radio ai tecnici che si trovano a Syangboche, 3.700 metri di quota, per supervisionare il funzionamento del box Nano Share installato al Panorama Lodge la settimana precedente. I ragazzi hanno confermato la presenza di foschia proveniente dal villaggio di Lukla.

“Questa foschia, nota anche come haze, è un cocktail di inquinanti – spiega Paolo Bonasoni, ricercatore Isac Cnr, EvK2Cnr e responsabile del progetto Share -. Si tratta di un fenomeno che trasporta inquinanti  in alta montagna, prontamente rilevato dai nostri strumenti, è favorito dalle brezze di valle che si instaurano nelle prime ore del mattino. Queste  trasportano anche le emissioni derivanti dai fuochi della valle del Khumbu dove nei lodge ci si riscalda e si cucina principalmente bruciando legna e sterco di yak”.

L’ipotesi degli incendi all’origine della nube è avvalorata anche dalle ultime notizie di cronaca, che parlano di 420 focolai segnalati in Nepal nella sola giornata del 25 aprile. Il dilagare del fenomeno in quella settimana ha persino indotto il governo nepalese a valutare l’ipotesi di dichiarare una crisi nazionale.

Questa sorprendente rilevazione di inquinanti a 5000 metri è soltanto uno degli eventi che dimostrano il preoccupante livello di inquinamento in alta quota rilevato dal progetto di monitoraggio climatico ambientale Share nelle aree himalayane ed europee, dove le stazioni di monitoraggio sembrano aver rilevato fenomeni simili. In alcune zone, l’inquinamento sembra toccare gli stessi livelli riscontrati nelle pianure e nelle zone industriali.

Il tema sarà oggetto di discussione alla conferenza internazionale: “Mountains: energy, water and food for life. The SHARE project: understanding the impacts of climate change”, dove verranno presentati i dati che hanno sollevato questo allarme. L’incontro vedrà riuniti domani e dopodomani i maggiori esperti di clima e inquinamento del mondo.




Grafici del 29 aprile 2009.

Nco-P: Guarda i dati in tempo reale: http://evk2.isac.cnr.it/realtime.html

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