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Buon compleanno a Reinhold Messner e Nives Meroi

di Gian Luca Gasca

17 settembre, giornata importante per l’alpinismo italiano. Nasce infatti oggi Reinhold Messner (1944), l’alpinista che più di tutti ha fatto sugli 8000 e con lui, seppur più giovane di diciassette anni, condivide il compleanno un’altra celebrità dell’alpinismo himalayano: Nives Meroi (1961).

Due alpinisti che si presentano da soli. Il primo è una leggenda vivente dell’altissima quota. È l’uomo che con le sue gesta ha contribuito, insieme a pochi altri del suo tempo, a portare verso un nuovo confine l’himalaysmo. Ha sfidato la parola “impossibile” cancellandola dal dizionario alpinistico perché tutto è possibile: quello che oggi lo è non lo era un tempo, mentre quello che oggi è ritenuto impossibile un giorno lo sarà. È in quest’ottica si inserisce anche il merito di Nives Meroi che ha saputo portare la figura femminile alla ribalta nel mondo alpinistico italiano e non solo. Si possono infatti contare sulle dita di una mano le donne che hanno segnato la storia dell’Himalaysmo (Claude Kogan, Junko Tabei, Liliane Barrard, Wanda Rutkiewicz e poche altre).

nives meoriNives è stata in grado di dimostrare che non serve essere uomini per “avere le palle” ed è entrata di diritto a far parte di questa storia prevalentemente scritta al maschile.

Ma i due festeggiati non sono solo imprese da curriculum. Reinhold e Nives sono due personalità forti, diverse, quanto simili. Da un lato il primo alpinista al mondo a scalare tutte le cime oltre gli Ottomila metri rifiutando un riconoscimento dal Cio perché, come afferma Messner, l’avventura non è uno sport e quindi non conta chi arriva prima o secondo. Dall’altra parte Nives Meroi, ritenuta dai giornali la possibile prima donna a scalare tutti e quattordici gli Ottomila della terra e che per questo si ritira. Non ama che il suo alpinismo venga definito “competizione” e nel 2009 lascia ad altre il primato perché “Il fatto che l’alpinismo himalayano femminile sia diventato una corsa che ha come unico obiettivo il risultato mi ha fatto decidere di non giocare più”.

Due alpinisti puro sangue, due esempi per chi oggi va in montagna.

Beh, non resta molto da dire, auguri Reinhold che le montagne ti continuino ad essere propizie.

E auguri anche a Nives, aspettiamo di vederti ancora in vetta insieme a Romano.

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