Alpinismo

Messner: meglio non legarsi. Ed è polemica

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AOSTA —  “Sono rimasto allibito dalla dichiarazione di Reinhold Messner, che ha consigliato di non legarsi in montagna. E’ sbagliato, molto pericoloso e va contro tutte le regole del buon senso e della sicurezza in montagna”. Guido Azzalea, presidente delle Guide della Valle d’Aosta, si scaglia contro il consiglio rilasciato dall’alpinista altoatesino ai microfoni del Tg2 dopo l’incidente che ha fatto 4 vittime sul Monte Bianco. Un’intervista che ha scatenato molte polemiche sul tema della sicurezza in alta quota.

“Impariamo qualcosa da questi incidenti – ha detto Messner ieri sera al Tg2 delle 20.30 – è meglio non legarsi e ognuno va per conto proprio. Se uno purtroppo cade, allora non trascina giù gli altri”. Queste il suggerimento di Messner, chiamato a dare consigli di sicurezza in montagna dopo la tragedia dell’Aiguille du Midi dove sabato sono morti 4 alpinisti, precipitati per mille metri sul Couloir de la Passerelle. L’ennesimo incidente alpinistico di un anno che verrà probabilmente ricordato come uno dei peggiori in questo settore.

La soluzione per evitare tragedie simili? Secondo Messner è semplice: ognuno scali per conto suo, senza dipendere dagli altri. Con buona pace dello spirito di cordata, delle regole di sicurezza elaborate e insegnate da decenni in tutte le scuole di alpinismo e arrampicata. Le sue dichiarazioni hanno fatto saltare molti sulla sedia. Il primo a sollevarsi è stato Guido Azzalea, 49 anni, presidente delle Guide della Valle d’Aosta.
 
“Consigliare di non legarsi è un messaggio assolutamente sbagliato e molto pericoloso – ha detto Azzalea -. In montagna la corda fa parte della catena di sicurezza che ogni alpinista o professionista che abbia un briciolo d’intelligenza deve adottare sistematicamente”.

“E’ altresì vero – prosegue Azzalea – che alcuni alpinisti durante exploits particolari sia sulle Alpi ma soprattutto in Himalaya scelgono di fare a meno di unirsi in cordata perché ciò li rallenterebbe. Tale scelta però si è rivelata a volte fatale, anche, purtroppo nel caso alpinisti e professionisti di fama mondiale. Mi stupisco di come un grande alpinista come Reinhold Messner che sa di essere ancora una figura di riferimento per molti praticanti della montagna possa fare delle affermazioni di questo genere, che vanno contro tutte le regole del buon senso e della sicurezza in montagna”.

Di fronte alle critiche, Messner ha aggiustato il tiro. "Non ho detto di non utilizzare mai la corda – ha detto ieri l’alpinista all’Ansa – ma una cordata di alpinisti deve assolutamente essere ancorata alla parete, altrimenti si rischia quello che è successo sul Monte Bianco. E’ illusorio credere di poter tenere con le proprie forze un compagno di cordata: un alpinista può trascinare con sé nel crepaccio anche cinque compagni se questi non sono ancorati".

"La corda è un po’ come la cintura di sicurezza – precisa Agostino Da Polenza, alpinista e presidente del Comitato EvK2Cnr -. se nella maggior parte dei casi salva la vita, qualche volta può anche rivelarsi una trappola. L’opinione di Messner sullo scalare slegati, comunque, è rispettabile in uno stretto consesso di esperti, ed è valida soprattutto in Himalaya, dove gli alpinisti di una spedizione valutano quale sia la strategia migliore in base all’esperienza, alla difficoltà tecnica e all’ambiente in cui si trovano. In linea generale però, è dimostrato che la sicurezza in montagna passa attraverso il legarsi e la gestione corretta della cordata".

Intanto, sulla questione, si è mosso anche il Codacons, che da anni chiede leggi ad hoc per garantire la sicurezza nelle scalate come sulle piste da sci. "Ci domandiamo – si legge nel comunicato odierno della nota associazione dei consumatori – quanti morti tra gli escursionisti ci debbano ancora essere prima di rendersi conto che è necessario intervenire per arginare questa escalation di morti con un’apposita legge".

Secondo il Codacons, che invoca la riunione di una commissione di esperti, si dovrebbe pensare ad una campagna informativa sui rischi connessi alla montagna e ad una modifica della legge che regolamenta gli sport invernali, che dovrebbe essere ampliata all’alpinismo. Tra le questioni da regolamentare, l’opportunità delle cordate, i requisiti delle guide alpine, le abilità tecniche e i rischi che è possibile assumere.
 

Sara Sottocornola

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