AlpinismoAlta quota

Nuptse, una parete dura per Barmasse e Bernasconi

KATMANDU, Nepal – Daniele Bernasconi ed Hervé Barmesse il 18 aprile partono per il Nepal, obbiettivo: la parete sud del Nuptse. Una delle montagne più conosciute del Nepal: questo il monolite si erge sul fianco destro dell’Everest e s’impenna, dai 5200 metri del ghiacciaio del Khumbu, con un triangolo verticale di ghiaccio e roccia multicolore e striata fino ai  7732 metri. Da lì, attraverso creste, si raggiunge la vetta principale di 7861 metri e poi avanti per altri 4 chilometri  a semicerchio, spanciando a sud est, come un colonnato del Bernini che racchiude,  anziché il gran piazzale di San Pietro, il ghiaccio West Cwm, fino a scivolare giù  dalla parete del Lhotse e dal “gran cupolone” dell’Everest.

Descrizione un po’ fantasiosa, ma nemmeno troppo.

Sulla faccia che volge a sud, che i trekkinisti ammirano per giorni durante dal sentiero che porta al campo base dell’Everest, il Nuptse si presenta “arcigno”, per dirla come in una vecchia canzone alpina.

La questione dell’esposizione a sud, quindi in pieno sole, lo rende alquanto problematico per il pericolo di cadute di valanghe e sassi, inoltre la roccia è varia, anche se il granito bianco forma grandi pilastri, e generalmente di non buona qualità. Detto tutto il male passiamo al bene. E’ esposta a sud e quindi alla luce ed al calore, che in quota non guasta alla salute, ed inoltre si “ripulisce” in fretta dopo le nevicate.

Questa è una parete grande e leggendaria e Daniele Bernasconi ed Hervé Barmasse ne sono consapevoli. Sopra ci hanno tracciato vie dure Babanov e Koshelenko nel 2003, prima ancora Bonington, Brwwn, Devis Pemba e Thashi Sherpa nel 1961 e ci sono stati svariati altri tentativi negli anni.

La parete sud del Nuptse. Photo Wikimedia common
La parete sud del Nuptse. Photo Wikimedia common

Ora tocca a loro due. Se tracceranno un nuovo itinerario o ripeteranno la Bonington, lo decideranno al momento guardando e valutando le condizioni della parete. Come saliranno? Attrezzando all’inizio o in stile alpino? Credo che anche questa sarà una decisione da prendersi guardando la parete.

Certo questo è il ritorno in campo in grande stile, su un problema alpinistico tecnico di grande portata, per l’alpinista valdostano Barmasse, che in questi ultimi tempi ha ottenuto buoni risultati, come  dimostra l’elenco delle sue recenti salite: dicembre 2014 Grandes Murailles, via nuova Bon Noel; marzo 2014, Cervino, primo concatenamento invernale delle quattro creste; agosto 2013, Patagonia, due cime inviolate e una prima invernale; luglio 2012, Pakistan, tre cime inviolate e il tentativo al versante Nord dell’Ogre; ottobre 2011, Monte Rosa, via nuova Viaggio nella memoria;  agosto 2011, Monte Bianco, via nuova La Classica moderna; aprile 2011, Cervino, via nuova in solitaria sul Picco Muzio.  E l’elenco delle qualifiche con cui si presenta sul suo sito lascia sbalorditi: “Hervé Bermasse in breve: Alpinista professionista, Atleta del global team The North face, Storyteller – Conferenze alpinistiche e motivazionali, Outdoor coaching and motivational day, Guida alpina, Istruttore delle guide alpine, Tecnico del soccorso alpino, Maestro di sci e di snowboard, Allenatore federale di sci alpino, Regista dei film Linea Continua e Non così Lontano, Autore del libro La montagna dentro edito da Laterza, Consulente aziendale nel settore outdoor, Fotografo – Pubblicazioni per le principali riviste di montagna tra cui Alpinist, Desnivel, Meridiani Montagne, Alpin, Alp, Campo Base, Gory”. Insomma, un ottimo alpinista ed un bravo comunicatore.

Daniele Bernasconi è chiaramente meno portato per la comunicazione, anche se invece per l’alpinismo è decisamente all’altezza. Le cose pubbliche e da lui pubblicate dicono che è nato a Bellano il 19/06/1971, che è laureato in geologia ed è Guida Alpina. È appassionato di alpinismo ed arrampicata, ha effettuato numerose ascensioni nelle Alpi, in Patagonia, Himalaya, Groenlandia, Madagascar, Yosemite (l’elenco dettagliato alla prossima. Io qui voglio solo ricordare la formidabile prima salita dalla parte nord del GII con Karl Unterkircher), socio fondatore delle Guide Alpine del Lario e delle Grigne. Svolge diverse attività didattiche quali corsi di arrampicata per adulti e bambini, corsi di arrampicata su ghiaccio, uscite di sci alpinismo, ciaspolate, ferrate e trekking. Collabora con aziende in eventi di team building. Svolge inoltre attività didattica e consulenza per aziende e lavoratori autonomi nel campo della prevenzione contro il pericolo di caduta dall’alto. Collabora con enti ed istituti quali ARPA e CNR. Ha partecipato a diverse spedizioni scientifiche in Himalaya, Karakorum occupandosi della logistica e del supporto sul campo ai ricercatori (ha installato la stazione meteo a Colle sud sull’Everest). Ama accompagnare i suoi amici clienti anche su percorsi meno conosciuti, differenti dalle mete più classiche. E’ esperto di Canyoning, Arrampicata, Alpinismo, Sci alpinismo, Vie Ferrate, Trekking.

Una buona cordata, composta da due ottimi alpinisti, che si completano a vicenda anche dal punto di vista delle attitudini a raccontare il loro alpinismo. La scelta del Nuptse poi oltre alla bellezza tecnica della parete è una scelta di tranquillità logistica e della sicurezza di trovarsi in un luogo a portata di mano.

Vediamo quel che accade, ci sono buone premesse.

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2 Commenti

  1. finalmente Hervè e Daniele, finalmente l’ alpinismo puro e sognatore che ci si aspetta, finalmente meno gossip e primedonne, finalmente!!!

    1. parole sante andrea !
      due persone che arrampicano per il piacere di farlo e non per mettersi in mostra.
      Altro che Everest col gabibbo vero ???

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