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Groenlandia, il mistero dell’atomica

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NUUK, Groenlandia — Nel 1968 un aereo americano con a bordo bombe nucleari si schiantò sugli eterni ghiacci della Groenlandia. Dei 4 micidiali ordigni 3 furono recuperati. L’ultimo invece non è mai stata trovato: sepolto nelle sconfinate terre ghiacciate, è rimasto da qualche parte, lasciando dietro di sè un inquietante mistero.

L’episodio risale ai tempi della Guerra Fredda, quando Russia e America si fronteggiavano a distanza, preparando un’offensiva che fortunatamente non è mai scoppiata. La vicenda è stata riportata alla luce nei giorni scorsi da un’inchiesta della Bbc inglese, condotta grazie alla testimonianza dei due piloti alla guida del bombardiere.
 
Nel 1968 partì dall’America un B-52 carico di 4 bombe nucleari. L’aereo però si schiantò in terra di Groenlandia, sulla costa nord-occidentale a pochi chilometri dalla base aerea di Thule, la postazione delle forze armate americane, centro nevralgico del sistema di radar che scandagliava i cieli a caccia di eventuali missili dell’Unione Sovietica.
 
A causa dell’incidente, si persero così i 4 pericolosissimi ordigni negli eterni ghiacci del Nord. Subito le autorità tentarono di recuperarli: personale americano e danese cercarono le bombe in lungo e in largo, e riuscirono a recuperarne tre. O meglio, trovarono piccoli e piccolissimi frammenti e detriti radioattivi di 3 dei 4 ordigni dispersi nei ghiacci.
 
Nonostante il Pentagono sostenesse che tutte le bombe erano state distrutte, della quarta in realtà non c’era traccia. Secondo il documentario della Bbc si sarebbe trattata in realtà di una mezza verità, nel senso che è probabile che effettivamente anche la quarta bomba sia andata distrutta. Rimane però che i documenti testimoniano il ritrovamento di 3 soli ordigni, e non quattro. 
 
Come riporta l’inchiesta inglese, dopo lunghe ricerche alla fine si smise di pensare alla quarta bomba, vista anche l’impossibilità di  perlustrare l’intera aerea per recuperare  i tantissimi rottami. Gli esperti comunque chiusero la vicenda rassicurando tutti sull’innocuità del materiale radioattivo, ormai dissolto nell’acqua.
 
Il documentario della Bbc si chiude qui, lasciando aperti dubbi e preoccupazioni relativi alla misteriosa bomba atomica dispersa.  L’indagine giornalistica è stata resa possibile solo ora, grazie alla legge americana sulla libertà di informazione, il Freedom of Information Act, che dà accesso a documenti federali prima top secret.
 
 
 
Valentina d’Angella

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