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Vesuvio in eruzione? No, caccia F16

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NAPOLI — Due boati, a poca distanza l’uno dall’altro. Sentiti da Capri fino agli estremi della provincia partenopea. Per una mattina Napoli ha temuto il risveglio del Vesuvio. Poi invece si è chiarito tutto: si trattava di due aerei militari che hanno superato la barriera del suono, provocando il celebre bang supersonico.

Erano le otto del mattino quando l’intera area vesuviana è stata scossa da forti boati. In poco tempo, i centralini della polizia e delle forze dell’ordine sono stati intasati da chiamate di gente impaurita che cercava spiegazioni, mentre nelle strade già si gridava alla prossima eruzione del vulcano.
 
Polizia, carabinieri e vigili del fuoco – totalmente all’oscuro di quanto stava realmente accadendo – si sono messi in stato d’allerta. Poi è arrivato il comunicato ufficiale dell’assessore provinciale alla Protezione civile che ha placato gli animi: "I due boati avvertiti questa mattina nella zona del Vesuviano e del Nolano non sono dovuti a fenomeni sismici, né tantomeno all’attività vulcanica del Vesuvio".
 
Poi, dopo circa un’ora, ci pensava l’Aeronautica militare a mettere fine alla vicenda. Il boato che aveva messo in allarme la popolazione vesuviana era stato provocato da due caccia F-16 che, alzatisi in volo per intercettare un velivolo sospetto, avevano superato la velocità del suono, provocando il cosiddetto bang.
 
Secondo quanto riferito dai militari, il velivolo intercettato non aveva codice identificativo e piano di volo. Pertanto, alle 7.18, è stato dato l’ordine di "scramble" (decollo immediato) ai caccia. Sei minuti dopo, dalla base di Trapani, si sono alzati in volo due F-16.
 
L’aereo nel frattempo era stato identificato. Ma il pilota continuava a tenere atteggiamenti sospetti. Il velivolo è stato raggiunto dagli F-16 italiani alle 7.45 mentre si trovava sulla direttrice Foggia-Napoli. Il "bang", all’altezza del Golfo di Napoli, quando i caccia hanno superato la velocità del suono a circa 12mila metri di quota.
 
L’aereo intercettato era un ‘Ilyushin 76’ civile bielorusso, da trasporto passeggeri, decollato da Sebha in Libia e diretto a Linz, in Austria. In pochi minuti è stato scortato fino a nord delle isole Tremiti, fuori dallo spazio aereo italiano. Cessato l’allarme i due F-16 sono tornati alla base. Mentre il velivolo è atterrato, in terra austriaca. 

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