Alpinismo

K2: c’è ancora chi vuole tentare la vetta

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ISLAMABAD, Pakistan — Nuovo tentativo alla vetta del K2, circa dieci giorni dopo l’odissea che ha visto morire, sulla parte alta della montagna, ben 11 alpinisti. A compierlo sarà una spedizione americana che ha intenzione di provare a raggiungere la vetta nel weekend, quando si prevede una finestra di bel tempo abbastanza lunga da consentire di riattrezzare la via oltre campo 4.

Sono gli alpinisti della American Tall Mountain i recidivi ai piedi del K2, insieme a Mike Farris. Fra loro, ci dovrebbe essere anche George Dijmarescu, l’americano che era salito incontro a Marco Confortola durante la discesa dopo la tragedia dell’inizio di agosto.

Secondo quanto riferito da Everestnews, gli alpinisti sarebbero già partiti dal campo base lungo la via Cesen e dovrebbero tentare la cima nel weekend.
 
Lo stesso gruppo era salito a campo 2 una settimana fa, portando con loro hanno una buona scorta di ossigeno. Ma il tempo instabile, con frequenti nevicate, ha frenato la loro salita. Gli alpinisti, infatti, hanno bisogno di almeno tre giorni di bel tempo per poter riattrezzare la via tra campo 4 e la vetta, dove quindici giorni fa i crolli del seracco sommitale hanno spazzato via le fisse e provocato la morte di diversi alpinisti.

C’è ancora movimento, in Karakorum, anche sul Nanga Parbat, dove un’altra spedizione americana e quella di Fabrizio Zangrilli stanno puntando alla cima dal versante Rupal. Il gruppo si sta acclimatando sulla via di Rehinold Messner.

Lo sloveno Pavle Kojzek si sta invece dirigendo alla Muztagh Tower insieme ai connazionali Dejan Miškoviè e Gregor Kresal.
 

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