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Maltempo: danni per 750 milioni di euro

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TORINO — Passata l’emergenza maltempo che ha sconvolto nei giorni scorsi Piemonte e Val d’Aosta, arriva il momento di fare il calcolo dei danni subiti. Il conto, provvisiorio, si presenta già caro. La regione di Torino parla di oltre 700 milioni di euro, mentre quella di Aosta di più di 35 milioni.

Ci vorrà tempo e denaro per rimediare ai danni causati dal maltempo nei giorni scorsi nelle regioni delle Alpi occidentali. Le frane, gli straripamenti e i guasti alle infrastrutture hanno infatti lasciato pesanti conseguenze sul territorio di Piemonte e Val d’Aosta, così le amministrazioni si sono messe al lavoro per pianificare i lavori necessari.
 
Proprio per questo ieri si è tenuto a Roma un incontro tra il governo e le Regioni, a cui hanno partecipato i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Guido Bertolaso, i presidenti Mercedes Bresso e Luciano Caveri e l’assessore regionale piemontese alla Difesa del suolo, Bruna Sibille.
 
Solo la regione di Torino ha richiesto più di 700 milioni di euro per i danni subiti, di cui 100 di assoluta urgenza. I primi interventi saranno dedicati alle valli di montagna e ai paesi colpiti dalle alluvioni. "Abbiamo sottolineato – ha dichiarato Bresso – l’importanza di far partire con la massima urgenza una serie di interventi che sono essenziali per garantire la sopravvivenza delle valli e di molti paesini che sono stati colpiti dall’alluvione".
 
"Le esigenze primarie – ha aggiunto la presidente – sono quelle del settore agricolo nonché delle piste agro-silvo-pastorali di accesso agli alpeggi, oltre ovviamente al ripristino delle strade e alla messa in sicurezza delle frane".
 
Più bassa invece la cifra richiesta della Val d’Aosta che ammonta supera comunque i 35 milioni di euro. Luciano Caveri, presidente della Regione, ha dichiarato che gli interventi urgenti richiedono un investimento di 7 milioni di euro, mentre i danni alla viabilità sarebbero di 5 milioni. Tre milioni invece servono per risistemare le opere igieniche e acquedottistiche, mentre 17 milioni per le sistemazioni idrauliche e 10 per i movimenti franosi.
 
Come è stato ricordato dalle amministrazioni già nei giorni scorsi, si tratta in ogni caso di una stima provvisoria. Le franie maggiori infatti, potrebbero ancora capitare visto che la abbondanti piogge potrebbero provocare anche a distanza di un mese ulteriori smottamenti di grandi dimensioni.
 
 
Valentina d’Angella

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