Pareti

Eiger: tre cordate bresciane salgono la parete Nord dalla via Heckmair

[:it]BRESCIA — Nei giorni scorsi tre cordate bresciane hanno compiuto l’ascensione della difficile parete nord dell’Eiger, 3,970 metri nell’Oberland Bernese, lungo la via Heckmair. Si tratta di Alessio Avallone, Palini Federico e Bertussi Giancarlo, tre alpinisti della Valtrompia saliti tra il 20 e il 21 aprile. Dei due aspiranti guide alpine Giulia Venturelli e Andrea Tocchini. E di Daniele Frialdi con Marco Verzeletti.

Per tutte e tre le cordate la scalata è stata compiuta con un bivacco in parete.

Giulia Venturelli, nata a Brescia nel 1990 e residente a Gussago, è salita con l’amico e collega Andrea Tocchini, 26 anni di Bovezzo. Alpinista poliedrica, giovanissima ha già scalato la Nord delle Grandes Jorasses, la Nord del Cervino e aperto una via nuova nel Gruppo del Monte Bianco lo scorso dicembre con la guida Enrico Bonino. Lei e Tocchini hanno voluto dedicare la salita a Beppe Chiaf, forte alpinista di Borgosatollo caduto qualche anno fa sulla Nord del Cervino, che è stato il loro maestro.

Per Giancarlo Bertussi è stata una occasione speciale, visto che il giorno del suo arrivo in vetta all’Eiger coincideva con il suo trentaseiesimo compleanno. Per Alessio Avallone invece si tratta della conclusione del trittico delle alpi: Nord delle Grand Jorasses, Nord del Cervino e Nord dell Eiger. Alessio Avallone, membro attivo del CNSAS nella stazione Valtrompia della V Delegazione Bresciana, ha iniziato giovanissimo la sua carriera alpinistica, con vari corsi del CAI di Gardone Val Trompia, proseguendo poi come compagno di cordata dell’alpinista valtrumplino Beppe Forte con il quale ha scalato innumerevoli e difficili vie su tutto il territorio alpino. Alpinista polivalente, Alessio ha al giorno d’oggi un curriculum che va dalle grandi pareti Nord alle difficili vie di roccia, alle cascate di ghiaccio.

Daniele Frialdi e Marco Verzeletti, membri del Circolo Rocciatori Ugolini, sono di recenti stati alla ribalta delle cronache alpinistiche per aver aperto lo scorso novembre La DaMa, una nuova via di ghiaccio e misto sulla parete nord del Monte Adamello.

“L’alpinismo e la voglia di avventura in montagna non sono quindi morti e sepolti – commentano dal Cnsas Lombardia -, come qualcuno vuole far credere, anzi il fatto che proprio questi ragazzi per lo più giovani o addirittura giovanissimi come Giulia, Andrea e Federico lascia adito al fatto che l’alpinismo con la A maiuscola è vivo più che mai ed è proprio lo spirito di avventura che anima i cuori di questi giovani”.[:]

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