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Rischio valanghe all'Everest e fisiologia d’alta quota: nuovi progetti al Laboratorio Piramide

[:it]KATHMANDU, Nepal — Ci sarà anche lo studio dell’Icefall, il rischioso tratto di salita all’Everest dove l’anno scorso sono morte 16 guide nepalesi per il crollo di un seracco, e del rischio valanghe nell’intera valle del Khumbu tra i progetti di ricerca che verranno condotti nei prossimi mesi al Laboratorio Piramide. L’approvazione di questo ed altri importanti progetti di ricerca – che verteranno su diversi temi tra i quali, monitoraggio atmosferico, climate change, medicina d’alta quota, inquinamento e vegetazione himalayana – sono stati approvati nei giorni scorsi a Kathmandu durante il Bilateral Technical Commitee 2015.

Il Btc è l’incontro annuale che avviene tra Italia e Nepal con l’obiettivo di approvare progetti di ricerca presso il Laboratorio Osservatorio Internazionale Piramide nell’ambito del progetto congiunto Evk2Cnr/NAST di ricerca scientifica e tecnologica in alta quota.

Il progetto che riguarda la messa a punto di un metodo di mappatura e monitoraggio del rischio valanghe nel Khumbu è di grande attualità in un periodo in cui i riflettori sono puntati sull’Everest dove la via di salita quest’anno è stata modificata proprio a causa del rischio valanghe. Lo studio è stato proposto da Daniele Bocchiola del Politecnico di Milano in collaborazione con la glaciologa Guglielmina Diolaiuti dell’Università di Milano, Elisa Vuillermoz di EvK2Cnr e altri ricercatori specializzati nel settore. L’obiettivo è mappare il rischio valanghe nella valle del Khumbu e delle vie alpinistiche della zona, nonchè sviluppare un quadro di riferimento per prevedere il rischio di crollo seracchi o distacchi nevosi, monitorando eventuali zone pericolose. Nel progetto è prevista anche la formazione di personale Nepalese su questi temi.

Altra importante novità è il progetto di ricerca di fisiologia del medico australiano Keith Burgess, che già era stato in Piramide con uno studio sul sonno in alta quota. Burgess studierà i meccanismi cardiovascolari e cerebrovascolari che sottendono l’adattamento all0alta quota con una nuova campagna in Piramide prevista per il 2016, che coinvolgerà medici canadesi, americani e italiani.

In Piramide continueranno poi gli importanti progetti di monitoraggio meteorologico e atmosferico in Himalaya, studi su acqua, laghi, precipitazioni e portata dei fiumi. Le ricerche in ambito medico come Breathing Himalaya che studia le malattie cardiorespiratorie e l’inquinamento indoor nel Khumbu, o altri sul metabolismo dei nativi in alta quota. Presso il Laboratorio Piramide verrà poi installata in collaborazione con CAE, una nuova stazione meteorologica.

Tra i progetti nepalesi spicca la continuazione dell’Himalayan seed bank, la banca dei semi himalaya, insieme ad altri progetti dedicati a funghi, erbe medicali e vegetazione d’alta quota, più due nuovi progetti sull’adattamento delle piante d’alta quota al cambiamento climatico.

Il comitato bilaterale italo-nepalese è stato presieduto quest’anno da Andrea Lami del Cnr e da Jiba Raj Pokharel, Vice Canceliere NAST. Per l’Associazione EvK2Cnr hanno partecipato la prof.ssa Annalisa Cogo e la dr.ssa Elisa Viullermoz e per il Nas Madan Lall Shrestha, Accademico del NAST. Hanno partecipato come osservatori Hari Shresta di EvK2Cnr e Lidia Szpyrkowicz, Scientific Counsellor dell’Ambasciata italiana di New Delhi, Iswor Khanal del NAST, Gautam Rajkarnikar, Deputy DG DHM, Bupendra Yadav, DNPWC.[:]

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