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Eliski, il presidente delle Guide valdostane: niente estremismi, ma più regole

COURMAYEUR, Aosta – Continua il dibattito sulla pratica dello sci fuoripista con risalita in elicottero, dibattito aperto un paio di settimane fa dalla scelta dell’alpinista lombardo Giuseppe “Popi” Miotti di rinunciare al titolo di Guida alpina per divergenze di vedute rispetto al collegio delle Guide, tra cui quella sull’eliski. Abbiamo chiesto un parere a Guido Azzalea, presidente dell’Unione valdostana Guide di alta montagna, in quanto proprio in Valle d’Aosta la pratica dell’eliski è ben più diffusa e rilevante che in Lombardia. Ecco cosa ci ha spiegato.

Prima di tutto qual è la tua posizione in merito all’eliski?
Io ho iniziato a fare eliski 30 anni fa, e di recente mi sono occupato addirittura della base di eliski di Courmayeur. È chiaro le Guide alpine di Courmayeur non vivono di eliski, però è anche vero che è una fetta rilevante per quelle 20 o 30 Guide alpine che lavorano nelle basi importanti che sono Courmayeur, Valgrisenche e Gressoney.

Quindi l’eliski ha un’incidenza rilevante da un punto di vista economico sull’attività delle Guide?
È ovvio. Diciamo che è almeno il 50% dell’introito nei mesi invernali per almeno 20 guide valdostane, più tutte le Guide straniere che vengono a lavorare da noi, perché in Francia è vietato per cui molti vengono a lavorare da noi.

Da quando hai iniziato ad oggi è aumentata questa pratica?
Secondo me sta diminuendo, perché costa sempre di più e la crisi si sente. Non c’è niente da fare, chi è ricco continua a fare eliski, mentre quello che veniva ogni tanto, magari faceva due giornate all’anno, non viene più. È chiaro che rispetto a prima è tutto aumentato. Quando io cominciavo a fare Eliski ricordo che in Valgrisenche la rotazione costava circa 200.000 lire, da dividere per 4 persone. Adesso una rotazione costa 600 euro da dividere in 4.

Più o meno quanti voli fate al giorno nella stagione?
Dipende molto dalla stagione. L’anno scorso per esempio non ho fatto praticamente nulla, perché all’inizio c’era abbastanza neve ma poi ha fatto brutto. Quest’anno per esempio nessuno ha praticamente fatto niente. Ora non me ne occupo più direttamente, ma credo che qui a Courmayeur abbiano fatto si e no 20 voli da Natale ad oggi.

Chi è contro l’eliski di solito lo è da un lato per ragioni ambientali, dall’altro perché lo ritiene un contro senso rispetto alla stessa definizione dell’andare in montagna. Cosa ne pensi?
Mah guarda, a me i “talebani“ non piacciono, voglio dire: se vogliamo fare i talebani facciamo i talebani fino in fondo. A quel punto a Courmayeur dovrebbero venire col cavallo non in macchina. Ci preoccupiamo dell’inquinamento di un elicottero quando fino all’anno scorso o due anni fa Air Swiss scaricava tutto il carburante sul Bianco. Hanno fatto i rilievi sui ghiacciai e hanno scoperto che intorno all’Aiguille du Midi c’era tanto di quel cherosene che non sapevano da dove arrivasse, e arrivava ovviamente da tutti i jet che volavano a Ginevra. Facendo un discorso più ampio, d’estate un elicottero vola regolarmente dentro un Parco Nazionale per portare su lattine e portare giù l’immondizia dai rifugi: un animale non vede la differenza tra un elicottero che fa eliski o un elicottero che porta lattine, o uno che porta giù un ferito. Poi c’è ancora qualcuno che dice: l’eliski lo fanno solo i ricchi. Posso anche essere d’accordo, ma allora non dimentichiamoci degli altri, di quelli che vanno per esempio all’Everest…Costa tanto andare all’Everest e allora perché bisognerebbe dire a questi sì e a chi ha i soldi per fare eliski no? Allora impediamo a chi potrebbe permetterselo di fare 3 mesi di vacanza alle Maldive perché è un lusso dei soli ricchi e andiamo tutti a Cesenatico. Io sono contro il banditismo, in qualche posto so benissimo che gli elicotteri andrebbero banditi. Cerchiamo di rispettare le regole e di rispettare tutto e tutti. Personalmente sono molto amico di Popi (Miotti), non sono d’accordo con lui su questa cosa ma rispetto le sue decisioni.

Guida alpina Nume tutelare della montagna e della cultura di montagna, oppure professionista in prima linea di tutte le pratiche che si svolgono in ambiente, tra cui quindi anche l’eliski. Esiste questa contrapposizione?
Se ci fosse soltanto l’eliski e la Guida facesse solo questo 365 giorni all’anno potrei anche capire, ma così non è. Bisogna anche tenere conto del fatto che l’eliski porta un certo indotto. Con l’eliski in Valle d’Aosta lavorano un po’ tutti: chi gestisce gli alberghi, quelli che fanno sci lavorano, le compagnie di elicotteri, le Guide. Secondo me bisognerebbe regolamentare di più la pratica dell’eliski, questo sì, è evidente.

Quindi sei a favore di una maggiore regolamentazione?
Sì, noi abbiamo una legge regionale che adesso stiamo rivedendo perché è normale e giusto rivederle periodicamente. Finalmente da quest’anno siamo riusciti ad entrare come Guide alpine nella commissione di lavoro alla legge, insieme all’ufficio regionale, alla forestale e ai Comuni. In passato ce ne siamo sempre occupati ma a cose fatte. È chiaro che da una parte qualcuno deve mollare e dall’altra parte qualcuno prende. Cerchiamo di fare andare d’accordo tutti, però senza esagerare.

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2 Commenti

  1. Tante belle parole da parte del Sig. Azzalea, ma c’è una sola e vera risposta ai dubbi del giornalista: “è permesso, ci guadagno bene, e quindi lo faccio. Gli altri si arrangino”.
    Se è vero il concetto che la libertà di ognuno finisce dove comincia quella degli altri, allora ci si dovrebbe domandare perchè per il sollazzo di (ben) 20 guide valdostane, centinaia, se non migliaia di altri fruitori dell’ambiente incontaminato dell’alta montagna debbano soffrire. Al contrario, non credo che alcuna delle 20 guide citate possa affermare che gli altri alpinisti appiedati siano loro di disturbo.

  2. Toh, l’eliski in Francia e’ vietato…
    Paese di trogloditi la Francia, che non capiscono che l’eliski e’ solo una risorsa e fa bene alla montagna e all’ambiente. 😀

    Siamo davvero al ridicolo.
    E sottoscrivo il commento di Tommaso.

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