Alpinismo
Lhotse e K2 nel mirino di Mario Merelli
BERGAMO — Prima il Lhotse, la quarta vetta più alta della terra. E poi la "montagna delle montagne", il K2, con la sua piramide perfetta. Sarà una stagione di fuoco per l’alpinista bergamasco Mario Merelli, che tra poco più di un mese partirà per una nuova avventura in Himalaya insieme al compagno varesotto Franco Zaffaroni.
"Partiremo per il Lhotse il 14 aprile – racconta Merelli – e tenteremo di salire dalla via degli Svizzeri , che in molti chiamano "normale" anche se devo dire che, dopo esser stato nove volte su un ottomila, lassù di normale c’è veramente poco".
"So quello che mi aspetta – spiega Merelli, che conosce già la montagna -. ci sono stato nel 2006, arrivando a 150 metri dalla cima prima di essere respinto da una bufera. La parte finale è molto dura e impegnativa, ma anche la parte iniziale con l’Icefall, non è da sottovalutare".
Sul K2, invece, Merelli era stato due anni prima, nel 2004, con la spedizione del cinquantenario organizzata da Agostino da Polenza.
"Se andasse bene il primo colpo sul Lhotse – prosegue l’alpinista – sarebbe sicuramente un importante spinta dal punto di vista morale verso il secondo obiettivo, il K2. La montagna più bella del mondo. Là andrò in estate, ma con un altro compagno: Marco Confortola".
I due alpinisti tenteranno la vetta lungo la via degli italiani, la famosa linea che sale lungo lo sperone Abruzzi.
Presto, su Montagna.tv, un’esclusiva videointervista in cui Merelli racconta nei dettagli i suoi progetti oltre gli ottomila metri.
Sara Sottocornola
Foto courtesy www.mariomerelli.com