Alpinismo

Makalu: kazaki rientrati, Meroi in salita

Makalu, foto Nives Meroi

KATHMANDU, Nepal —  Tra freddo, gelo e vento, l’invernale al Makalu si sta rivelando davvero un’impresa difficile. Nives Meroi si trova ora a campo 1, mentre il team russo guidato da Denis Urubko, che questo weekend ha tentato di raggiungere la vetta, è dovuto rientrare al base per un malore accusato da Serguey Samoilov a 7.200 metri di quota.

La prevista finestra di bel tempo è arrivata puntuale sulle cime dell’Himalaya, anche se accompagnata da un vento freddo e molto forte. Tra venerdì e domenica il team russo di Denis Urubko ha cercato di effettuare il primo tentativo di vetta e quello italiano di Nives Meroi ha raggiunto quota 6.800 metri.
 
Purtroppo, la salita kazaka non è andata a buon fine e si è conclusa a 7.200 metri di quota. Sabato mattina la defezione di Eugeny Shutov, che non si è sentito bene e ha preferito ritornare al base. Ieri, anche quella di Samoilov che ha mandato del tutto a monte il tentativo di cima.
 
"Avevamo attrezzato alcuni punti difficili – ha raccontato Urubko a Russianclimb – e pensavo già di raggiungere il campo più alto quando Serguey si è sentito male. Probabilmente è una conseguenza della tonsillite che ha avuto di recente. Così siamo scesi, lui si è fermato a 6.300 metri, io ho raggiunto il base".
 
Il team italiano, invece, è riuscito a salire ieri fino a 6.800 metri di quota, dove ha depositato le corde necessarie ad attrezzare il canale sotto il Makalu La. Poi è sceso a campo 1 (6.500 metri) dove ha pernottato.
 
"Fa freddissimo – racconta la Meroi -. Sabato c’era un vento che ti buttava a terra e un gelo terribile. Domani proviamo ad attrezzare il canale, se tiene il tempo".
 
 
Sara Sottocornola
Foto courtesy Nives Meroi

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