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Senato approva tagli comunità montane

ROMA — Il Senato ha approvato i tagli alle comunità montane, esprimendosi favorevolmente sul discusso articolo 13 della nuova Finanziaria che prevede di considerare "montani" solo quei territori che si trovano effettivamente sopra una certa altitudine.

Quella sulle comunità montane è una diatriba parecchio combattuta. Da un lato c’è il governo, che vuole tagliare i costi pubblici di oltre 66 milioni di euro ed eliminare le "stranezze" burocratiche per cui esistono, sul nostro territorio, comunità montane al livello del mare.
 
Dall’altro le stesse comunità montane che difendono a spada tratta l’assetto attuale pur concordando sulla necessità di abbattere i costi pubblici.
 
In mezzo, c’è un articolo della nuova finanziaria, che propone di considerare montani solo quei comuni che hanno l’80 per cento del territorio al disopra dei 600 metri, oppure il 50 per cento, ma con un dislivello minimo nel territorio comunale di 600 metri.
 
Un articolo che il 9 novembre scorso ha incontrato l’approvazione del Senato, scatenato le ire delle comunità montane. Secondo questa regola, infatti, non verrebbero più considerati montani ben 1978 comuni italiani e 105 Comunità montane. La regione più colpita sarebbe la Toscana, che vedrebbe ridurre le sue comunità montane da 20 a 5.
 
“Nel corso dell’esame alla Camera – ha dichiarato il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi – torneremo a presentare le nostre proposte che vanno esattamente nel senso dell’esigenza di contenere e ridurre i costi della politica ed eliminare le storture, senza con ciò scardinare l’intero impianto istituzionale della montagna italiana".
 

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