ROMA — Niente caccia nelle regioni colpite dagli incendi. E’ questa la proposta del governo per salvaguardare le aree dove, nei roghi estivi, sono morti migliaia di animali, causando una grossa perdita alla fauna locale.
"A tutte le Regioni verrà chiesto di sospendere, limitare o vietare, secondo la gravità della situazione, la caccia nelle aree percorse dal fuoco, come prevede la legge, e in quelle limitrofe". Queste le parole del Ministro Pecoraro Scanio alla colcusione della riunione al vertice che ieri ha visto un faccia a faccia sulla questione della caccia tra i rappresentanti delle regioni, il capo della Protezione Civile Bertolaso e con i ministri Lanzillotta e De Castro.
In Sicilia, la sospensione della caccia è già attiva, ma urge prendere una decisione anche per il resto del territorio. La stagione venatoria sarà ufficialmente aperta il 14 settembre, ma già dal primo week-end del mese in 14 regioni (tranne la Sicilia, appunto) si è dato il via alla caccia di alcune specie.
Secondo il ministro per gli Affari Regionali, Linda Lanzillotta, l’ordinanza dovrà essere perfezionata, in modo da indicare puntualmente le zone del colpite dal fuoco e i territori limitrofi che verranno ineteressati dal divieto. Ma comunque dovrà essere emessa prima dell’inizio della stagione venatoria.
La situazione non è semplice da gestire: se la sospensione della caccia è fortemente sostenuta dagli ambientalisti, l’ordinanza fa discutere le associazioni di caccia. Le autorità, però, assicurano che la sospensione sarà circoscitta e che il ripopolamento delle zone bruciate andrebbe anche a favore dei cacciatori.
La questione resta ora nelle mani dei ministri dell’ambiente e dell’agricoltura, che incontreranno nei prossimi giorni i rappresentanti delle istituzioni locali e delle associazioni di caccia.
Candida Cereda
