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Ghiacciai: che fare in caso di temporali

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BERGAMO — La tragedia accaduta questo weekend sul Grand Combin porta alla ribalta il problema dei temporali in alta quota. Un problema più attuale e più rischioso di quanto si pensi, che è necessario affrontare con tutte le dovute precauzioni e con molta consapevolezza di quali sono gli effetti delle tempeste sui ghiacciai.

"Quest’estate sarà calda e temporalesca – spiega Giampietro Verza, guida alpina e responsabile delle stazioni meteo del Comitato Ev-K2-Cnr -. Il pericolo per le persone è forte soprattutto sul ghiaccio, dove l’elettricità non si scarica bene verso terra ma tende a diffondersi in orizzontale.
 
Se cade un fulmine sul ghiacciaio, quindi, l’elettricità si irradia a cerchi concentrici, come un’onda sismica, cercando di andare a scaricarsi ai bordi.
 
Bisogna quindi fare molta attenzione al meteo, se si ha in programma una gita su ghiacciaio. E cercare di scendere in fretta se si nota l’arrivo un temporale. E’ necessario cercare di portarsi al bordo del ghiaccio, in zone rocciose ma riparate. Ovviamente, infatti, non bisogna rifugiarsi sotto rocce appuntite che potrebbero attirare i fulmini.
 
Se però si è costretti ad affrontare un temporale mentre si è su ghiacciaio, bisogna cercare di raggiungere una zona concava dove ripararsi. E’ necessario fare attenzione alle zone molto piatte, tipo il ghiacciaio del Pian di Neve sull’Adamello, perchè qui gli uomini creano una punta e possono attirare i fulmini.
 
D’altro canto – prosegue Verza – bisogna anche tenere in considerazione il cosiddetto "effetto pecore". Spesso si sente che un fulmine è andato a cadere su un gregge di pecore. Perchè? In un ambiente freddo, un gruppo di animali che stanno vicini, e sono magari bagnati visto che c’è un temporale, creano una corrente d’aria calda e umida che sale. Questa fa da antenna parafulmine, e attira lì la scarica elettrica.
 
Lo stesso accade se c’è un gruppo di persone vicine su un ghiacciaio. Se si viene colti da tempesta, è sempre meglio cercare di disperdersi e, se possibile, non stare in piedi, mentre si aspetta che il temporale si sfoghi un po’.
 
I posti più pericolosi per i fulmini sono sicuramente le creste. Si deve fare attenzione se la nuvola è vicina alla cresta perchè può colpire sia lei sia il ghiacciaio sottostante. 
 
La presenza di condizioni pericolose può essere rilevata per esempio quando si sentono gli attrezzi friggere nello zaino o i capelli tirare: vuol dire che c’è molta elettricità statica e quindi c’è il rischio che presto arrivi un fulmine.
 
Un altro trucco può essere quello di fare attenzione, quando si sentono i primi tuoni lontani, per vedere se si stanno avvicinando con l’intensità del suono, se diventano più frequenti del tempo. Per capire la distanza del temporale si può controllare il tempo che passa tra l’arrivo del lampo e il rumore del tuono. Però, di solito, quando si vede il lampo il fulmine può essere già vicino.
 
Ancora una volta e a maggior ragione – conclude Verza – si consiglia di partire molto presto e fare attenzione alle giornate dove si vede una rapida evoluzione verso un temporale, per esempio quando fa già caldo di mattina e si vede la formazione di cumuli già nelle prime ore della giornata.
 
E’ sempre, sempre necessario pianificare con attenzione i lunghi percorsi su ghiacciaio. Bisogna valutare bene anche la discesa che ci aspetta. Se si tratta di una discesa semplice e rapida possiamo anche attardarci un attimo di più, ma se è difficile e complessa, e ci sono avvisaglie di temporali, bisogna cercare subito dei ripari".
 
Giampietro Verza

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