AlpinismoAlta quota

Alpinisti via dallo Shisha, Callegari: sono vivo per miracolo

Shisha Pangma campo base (Photo courtesy http://andrzejbargiel.com)
Shisha Pangma campo base (Photo courtesy http://andrzejbargiel.com)

LHASA, Tibet — “Sono uscito per pura fortuna da un crepaccio e altre 3 valanghe mi hanno graziato. Posso dire di essere vivo per miracolo”. Queste le parole usate da Danilo Callegari per descrivere il difficile tentativo di vetta dei giorni scorsi allo Shisha Pangma. L’alpinista di Pordenone aveva iniziato la salita alla fine delle settimana scorsa, rinunciando poi alla cima l’8 ottobre.

L’ultimo tentativo sull’ottomila tibetano era cominciato per Callegari alla fine della settimana scorsa. L’alpinista italiano – che avrebbe voluto arrivare in vetta dalla via Ochoa, sulla parete nord senza ossigeno – il 6 ottobre aveva raggiunto i 6378 metri del campo 1, incontrando diverse difficoltà. “Nove ore di fatica” aveva detto, battendo traccia nella neve alta alle ginocchia e con un alto pericolo di valanghe.

Il giorno dopo le cose non sono migliorare tanto da decidere di rinunciare e ridiscendere. L’8 ottobre Callegari si trovava a 5640 metri di quota. “Con grande difficoltà sono riuscito a rientrare al Campo Base Avanzato – si legge nel post di ieri sul suo blog -. Ho scelto di rinunciare alla vetta perché c’è troppa neve, caduta nei giorni scorsi, che cela innumerevoli pericoli”. Con l’italiano in salita c’erano anche Eelco Jansen e Frank Lotthrincx.  “Questa mattina è bastata un’occhiata alla parete verso campo 2 – hanno scritto -, tante valanghe sono già scese e tanta altra neve aspetta solo di staccarsi. Siamo molto dispiaciuti che lo Shisha Pangma non ci abbia dato una chance”.

Callegari all'inizio della spedizione (Photo http://danilocallegari.com)
Callegari all’inizio della spedizione (Photo http://danilocallegari.com)

“Sono uscito per pura fortuna da un crepaccio e altre 3 valanghe mi hanno graziato – ha scritto anche Callegari -. Posso dire di essere vivo per miracolo. Sono arrivato al limite delle mie forze, non mangio da 3 giorni, ma nonostante tutto ciò mi sento vivo e sono molto molto felice per questa grande avventura Himalayana. Proprio a causa delle condizioni ho abbandonato tutto il materiale al Campo 2 e oggi ritornerò alla civiltà”.

L’alpinista quindi è ridisceso al campo base dello Shisha Pangma, ma attualmente non ci sono nuovi aggiornamenti sul suo blog, per quanto lo stesso Callegari ha previsto di aggiornare il sito una volta rientrato a Kathmandu.

Secondo Explorersweb quest’anno nessuna spedizione avrebbe toccato la cima vera dello Shisha Pangma. Circa una dozzina di alpinisti, tra cui il fortissimo polacco Andrzej Bargiel e lo spagnolo Sechu Lopez, hanno raggiunto la cima centrale del massiccio, 8.008 metri. Carlos Soria come molti altri si è fermato intorno a campo 3. Callegari, Jansen e Lotthrincx dovrebbero essere gli ultimi a concludere la stagione autunnale allo Shisha.

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