CHAMONIX, Francia — Nuovo record di discesa del Monte Bianco: Nicolas Blanchard e David Bozon hanno impiegato circa 15 minuti per scendere dalla vetta e arrivare alla chiesa di Chamonix. I due francesi hanno affrontato l’impresa in speed riding, ovvero con gli sci e una speciale vela per poi terminare il percorso in bicicletta.
Nicolas Blanchard e David Bozon sono due piloti di parapendio di Chamonix. Lo scorso giugno, dopo l’impresa di Killian Jornet Burgada, hanno pensato di fissare un nuovo record sul Monte Bianco utilizzando proprio il parapendio. Sul massiccio vigeva però il divieto di volo e di lancio, così i due non hanno potuto allenarsi nè valutare le necessità per l’impresa.
Desiderosi di voler effettuare il tentativo, non hanno parlato con nessuno di quest’idea per paura che qualcuno facesse un tentativo prima di loro. Non appena il divieto è stato tolto e le condizioni sono stati favorevoli, Blanchard e Bozon sono partiti verso la vetta del Monte Bianco. I due sono saliti dall’Aiguille du Midi e una volta raggiunti i 4810 metri si sono preparati per il volo.
I due hanno affrontato l’impresa mercoledì 4 settembre in speed riding: hanno indossato gli sci per poter effettuare una discesa che permettesse a loro e alla vela di acquisire la velocità necessaria. Una volta lanciati hanno volato verso Clos du Savoy, il punto di atterraggio designato. Da qui hanno inforcato le biciclette e con gli scarponi ai piedi hanno pedalato verso la chiesa di Chamonix.
Il tempo segnato dalla videocamera GoPro all’arrivo era di 18 minuti e 57 secondi a cui, secondo le dichiarazioni di Blanchard e Bozon, vanno tolti i 3 minuti dalla sua accensione all’effettivo inizio del volo. Il tempo totale è quindi di circa 15 minuti, quello esatto sarà comunicato non appena saranno terminate le analisi dei dati. Si tratta comunque di un nuovo record di discesa dal Monte Bianco e del primo tentativo di discesa effettuato in speed riding.
Se andiamo avanti di questo passo , si dovranno mettere i blocchetti di partenza
e la fotocellula all’arrivo , come nelle corse di atletica negli stadi !!
Ma forse per qualcuno lo sono già , sul Monte Bianco , poi , record vari si susseguono
ad un ritmo impressionante ….
nn ci dormiro’ stanotte , cmnq gli dedicate sempre articoli a ste robe .
e alura?
Più passione e meno competizione in montagna. Competizione = commercializzazione e rischio
la foto e` delle Grandes Jorassess, non del Monte Bianco
Imprese che con l’Alpinisno vero non centrano niente.
Credo che i record, ma ancora di più i tentativi che vengono affrontati per raggiungerli, siano da valorizzare e non da condannare. Questi sono il lucido esempio della volontà dell’uomo di esplorare, di migliorare, di fare sempre meglio. I record, gli exploit, i progetti più ambiziosi degli alpinisti del mondo, così come le grandi traversate e i concatenamenti sono frutto di impegno e dedizione continui.
Mi scusi ma una vela e una bicicletta cosa hanno a vedere con l’ alpinismo?.
Nessuno parla di record alpinistico.Ognuno vive la montagna come vuole. Daccordo con Fabio
A volte con una vela e una bicicletta si può “giocare” con l’alpinismo. Christophe Dumarest e Yann Borgnet hanno fatto buon uso della vela e della bici per i loro spostamenti inseguendo il loro exploit (tre vie di Bonatti al Monte Bianco in 6 giorni: nord delle Grandes Jorasses, Grand Capucin e Pilier Rouge du Bruillard)…chapeau!
Bravi!!.. con un razzo …. sarebbero scesi sotto i dieci!!