ALAGNA VALSESIA, Vercelli — É stato ritrovato ieri mattina il corpo senza vita di un alpinista disperso da domenica sul Monte Rosa. Il 68enne è precipitato per centinaia di metri, finendo in un canalone a 4.200 metri di quota sul versante sud di Punta Gnifetti.
Secondo i giornali locali, l’uomo proveniva dalla provincia di Vicenza e si era recato in Valsesia per un allenamento. Il 68enne faceva infatti parte di un gruppo Cai che sarebbe partito per una spedizione in Himalaya per tentare la salita al Kangchenjunga (8586 metri) lungo l’inviolata cresta sud-est.
L’uomo ha trascorso la notte tra venerdì e sabato alla Capanna Luigina Resegotti, struttura posta a 3624 metri sul versante sud del Monte Rosa. Al mattino intendeva percorrere la Cresta Signal per poi salire alla Punta Gnifetti e raggiungere la Capanna Regina Margherita posta proprio sulla vetta a 4554 metri di quota.
Sabato sera la moglie ha dato l’allarme per il mancato rientro dell’uomo. Il soccorso alpino, con l’aiuto di Carabinieri, Guardia di Finanza ed elicotteri dell’Air Zermatt svizzero, ha iniziato le ricerche conclusasi ieri mattina con la tragica scoperta.
Il corpo dell’uomo è stato ritrovato a 4200 metri di quota, in fondo ad un canalone sul versante sud di Punta Gnifetti. Secondo le prime ricostruzioni sarebbe scivolato a poca distanza dalla Capanna Margherita, precipitando per centinaia di metri.
“…faceva infatti parte di un gruppo Cai che sarebbe partito per una spedizione in Himalaya per tentare la salita al Kangchenjunga (8586 metri) lungo l’inviolata cresta sud-est”
Se si conoscono, è possibile avere maggiori informazioni su questa spedizione?