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Monte Ararat, vetta raggiunta dai 12 giovani alpinisti Cai

I dodici giovani alpinisti Cai e alcuni dei loro accompagnatori durante la spedizione sull'Ararat (Photo courtesy of Cai)
I dodici giovani alpinisti Cai e alcuni dei loro accompagnatori durante la spedizione sull’Ararat (Photo courtesy of Cai)

ISTANBUL, Turchia — Alle 6:30 di martedì 23 giugno i 12 ragazzi dell’Alpinismo Giovanile Cai e i loro accompagnatori hanno raggiunto la vetta del Monte Ararat, a 5165 metri di quota. Grande la soddisfazione per il successo dell’impresa sia in Turchia che in Italia.

La “Spedizione CAI al Monte Ararat” è stata coronata dal successo. I 12 ragazzi tra i 15 e i 17 anni appartenenti alla sezione dell’Alpinismo Giovanile e i loro 13 accompagnatori hanno infatti raggiunto la vetta del Monte Ararat (5165 m) su cui hanno piantato la bandiera italiana con il simbolo del Club Alpino Italiano.

Organizzata per festeggiare i 150 anni dalla fondazione del Cai, la spedizione è partita dall’Italia giovedì 18 luglio e il gruppo ha raggiunto il campo base a 3340 metri nel pomeriggio di sabato. Domenica e lunedì sono state effettuate varie salite e discese tra il campo base e il campo alto (4200 metri) per acclimatarsi e conoscere meglio la montagna.

Martedì 23, poco prima delle 2 del mattino ora locale, è stato effettuato il primo tentativo alla cima. Alle 6:30 l’intero gruppo era in vetta, ma a causa del forte vento e del freddo intenso non si è attardato molto e nel tardo pomeriggio aveva già raggiunto il campo base. Mercoledì gli alpinisti sono scesi fino alla città di Dogubayazit da cui partiranno per una visita culturale a vari centri abitati della Turchia fino al 31 luglio, in cui rientreranno in Italia.

“Siamo molto felici per l’impresa compiuta dai nostri ragazzi”, ha dichiarato il Presidente generale del CAI Umberto Martini. “A loro vanno le più sentite felicitazioni, oltre che da parte mia, del Direttivo, del Consiglio centrale e di tutto il Sodalizio. Restiamo in attesa del loro rientro in Italia per festeggiarli adeguatamente e ci auguriamo che questa rimanga un’esperienza positiva nei ricordi di questi ragazzi e sia loro utile per gli impegni che si troveranno davanti nella loro vita”.

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