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Clima: Icimod, montagne ad alto rischio

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KATHMANDU, Nepal (ANSA) — Le montagne sono minacciate dal cambiamento climatico quanto e probabilmente anche piu’ delle zone costiere: per questo devono rientrare nelle priorita’ dei programmi internazionali tesi a controllare gli effetti del riscaldamento del pianeta. Lo ha detto oggi a Kathmandu Andreas Schild, direttore generale dell’Icimod, il Centro internazionale per lo sviluppo integrato della montagna che riunisce gli otto Paesi della regione Himalayana.
 

 
Schild ha incontratola delegazione italiana del Comitato Ev-K2-Cnr, con il presidente del Comitato, Agostino Da Polenza, e l’on. Gianni Alemanno. Pakistan, Afghanistan, Nepal, India, Cina, Bhutan, Bangladesh e Myanmar sono riuniti dal 1983 nell’Icimod, ma da allora, ha rilevato Schild, il Centro non ha ancora ottenuto un riconoscimento internazionale. Buone speranze che questo possa avvenire ci sono soltanto adesso, secondo il direttore del Centro, grazie all’impegno dell’Unione Europea.
Per sottolineare l’urgenza di guardare con piu’ attenzione agli effetti del riscaldamento globale sulla montagna, l’Icimod intende aumentare il numero dei partner a livello internazionale. Finora il Centro e’ sostenuto da sei Paesi europei (Svizzera, Germania, Austria, Olanda, Danimarca e
Norvegia), che offrono un contributo che va da 4.000 a 7.000 euro l’anno. L’Icimod vorrebbe che l’Italia entrasse a far parte di questo gruppo e per questo una delegazione del Centro sara’ in Italia nella prima settimana di luglio, per una serie di incontri tra i vertici dell’Icimod rappresentanti del governo italiano.

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