Alpinismo

House e Anderson vincono il Piolet d’or

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GRENOBLE, Francia — Il Piolet d’or, il prestigioso riconoscimento internazionale alla migliore impresa alpinistica dell’anno, è andato agli americani Steve House e Vince Anderson per la loro straordinaria scalata al versante Rupal del Nanga Parbat.

House, battuto lo scorso annno dai russi e dalla loro altrettanto strepitosa ascesa alla Nord dello Jannu, quest’anno si è preso la rivincita. Davanti ad una platea nutritissima, e commossa dal ricordo di Jean-Cristhophe Lafaille, l’americano ha ricevuto con una certa soddisfazione la picozza d’oro.
 
L’impresa di House e Anderson sulla montagna pakistana di oltre 8200 metri ha del memorabile. I due americani hanno aperto una nuova sul pilastro centrale in stile alpino. Una scalata con difficoltà WI4 M5, 5.9.
 
Notevoli anche le altre imprese che hanno conteso agli americani la vittoria finale. Si va dalla scalata del Broad Peak lungo la parete sud effettuata da Denis Urubko e Serguey Samoilov (Kazakhistan). A quella della vetta tibetana del Chomo Lonzo (7500m) di Patrick Wagnon, Christian Trommsdorf, Yannick Graziani (FRA). Per continuare con il concatenamento in solitaria della parete nord del Cholatse (6440m) della parete est del Tawoche (6505m) e della nord ovest dell’Ama Dablam (fino a 5900m) dello svizzero Ueli Steck. E poi la nord del Cerro Murallon dei tedeschi Robert Jasper e Stefan Glowacz. Per finire con la nuova via tracciata sul Cerro Torre da Ermanno Salvaterra, Alessandro Beltrami (ITA), Rolando Garibotti (ITA) sulle pareti est, ovest e nord.
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