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Wwf: fermare la crisi climatica è possibile

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ROMA — "Fermare il cambiamento climatico". E’ questo il titolo del dossier redatto dal Wwf che presenta 15 casi in cui governi, aziende e singoli cittadini si sono impegnati per ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Il fine del rapporto è quello di dimostrare che è possibile contrastare il riscaldamento globale del nostro pianeta.
 
Dello stesso avviso sono gli scienziati dell’Ipcc (Intergovernamental panel on climate change), che si sono riuniti in questi giorni a Bangkok, e proprio domani pubblicheranno il rapporto sui possibili effetti di mitigazione della crisi climatica.
 
Nella corsa contro il tempo per limitare il surriscaldamento globale, c’è chi rimane fermo sulle sue posizioni e c’è chi invece ha già cominciato a correre.
 
Ecco alcune delle "ricette ecologiche" seguite da paesi, industrie e individui di tutto il mondo per abbassare la febbre del nostro pianeta.
 
La Gran Bretagna ha deciso che entro il 2016 saranno costruite solamente case che non producono Co2. L’obiettivo è già perseguibile visto che è oggi è possibile costruire edifici a bassissimo consumo energetico utilizzando l’energia prodotta da fonti rinnovabili (fotovoltaica, solare, termica e mini eolica).
 
In Thailandia continua a produrre risultati positivi l’emendamento legislativo che consente ai piccoli produttori di energia rinnovabile di vendere da 1 a 10 MW di elettricità alle centrali nazionali, contrastando l’industria del carbone.
 
A partire dal 2009, in Australia, saranno messe al bando le lampadine ad incandescenza, che hanno un fabbisogno energetico cinque volte superiore rispetto a quelle più efficienti.
 
Intanto il governo brasiliano sta progettando un Piano energetico decennale che, da una parte taglierà drasticamente gli sprechi, mentre dall’altra investirà sulle nuove tecnologie e sulle energie rinnovabili.
 
Anche il mondo delle multinazionali ha messo in atto alcune strategie per far fronte al mutamento del clima. Le 12 compagnie (fra cui IBM, Nike e Sony), che hanno aderito al programma dei Climate savers del Wwf, stanno progressivamente riducendo le emissioni inquinanti. E si stanno accorgendo che tutto ciò è molto conveniente.
 
Infatti, più tardi governi e industrie interverranno, più alti saranno i costi per rimanere al di sotto di un rialzo della temperatura di 2 gradi centigradi, pericolo che si prospetta imminente se non si farà nulla.
 
Protagonisti di un possibile miglioramento possiamo esserlo anche noi. In svizzera, per esempio, ben 50 mila persone hanno aderito al Car sharing, il servizio collettivo per l’uso delle automobili.
 
La campagna "Unpluggit!" in Inghilterra ha già convinto migliaia di persone a staccare dalla presa il carica-batterie del proprio cellulare quando non è in uso.
 
Questo è solo uno dei tantissimi comportamenti che si possono adottare per abbassare il dispendio energetico. Un caso diffuso è quello di lasciare gli elettrodomestici in stand-by, distrazione che causa un alto consumo di energia.
 
L’Italia, come ha ricordato Michele Candotti, segretario generale del Wwf Italia, rischia di pagare molto caro il ritardo e la timidezza con cui sta affrontando la nuova rivoluzione industriale dell’efficienza e delle energie pulite.
 
La nostra nazione, ha aggiunto Candotti, è in controtendenza sul fronte delle emissioni di Co2 (+13 per cento, mentre dobbiamo ridurre del 6,5 per cento entro il 2012, e molto di più in futuro). 
 
Valentina Corti

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