Pareti

Monte Bianco, Jonathan Griffith in solitaria sulle tre Nord del Bacino d'Argentière

Jonathan Griffith in cima all'Aiguille Verte (Photo www.alpineexposures.com)
Jonathan Griffith in cima all’Aiguille Verte (Photo www.alpineexposures.com)

ARGENTIERE, Francia — La parete nord dell’Aiguille Verte, la Nord Est delle Droites, e la Nord delle Courtes, favolosa trilogia del Bacino d’Argentière. Jonathan Griffith ha concatenato in solitaria in un giorno queste tre celebri nord del bacino di Argentière, sul versante francese del Monte Bianco. L’alpinista e videomaker britannico, che sul monte Bianco aveva compiuto in passato diverse salite in velocità insieme a Ueli Steck, ha portato a termine il suo “Winter project” il 3 marzo scorso.

Secondo quanto racconta su Alpineexposures.com, Griffith aveva in mente di tentare il triplo concatenamento fin da quando nel 2010 ci avevano provato Colin Haley e Nils Nielsen, fermatisi però dopo la seconda salita, dopo cioè la nord dell’Aiguille Verte e la Nord Est delle Droites. Nei piani originali l’alpinista non pensava di affrontare l’impresa in solitaria, ma per una serie di ragioni si è ritrovato a scegliere di andare da solo o di non andare affatto. Così ha deciso di tentare: era il 3/3/2013, e “i numeri sembrano combinarsi bene”.

Jonathan Griffith in cima alle Droites (Photo www.alpineexposures.com)
Jonathan Griffith in cima alle Droites (Photo www.alpineexposures.com)

La prima salita si è svolta sui 1000 metri del Couloir Couturier, sulla nord dell’Aiguille Verte, via aperta da Marcel Couturier, Armand Charlet e Jules Simond nel 1932. Griffith è partito ancora col buio e in un paio d’ore è arrivato in vetta ai 4.122 metri della montagna. Poi è sceso dirigendosi all’attacco del Couloir Lagarde sulla Nord Est delle Droites. Anziché scalare la parete nord lungo la via Messner infatti, Griffith ha preferito la via aperta nel 1930 da Bobi Arsandaux e Jacques Lagarde. Una decisione sbagliata secondo lo stesso alpinista, almeno vista a posteriori, in quanto se avesse seguito la via Messner sarebbe probabilmente stato più veloce. In ogni caso il britannico ha affrontato anche questi mille metri, arrivando in cima ai 4000 metri delle Droites quando in cielo c’era ancora il sole. Una salita faticosa su neve marcia, ma anche la discesa non è stata da meno.

Ridisceso dalle Droites quando il sole era ormai calato, Griffith ha dovuto decidere se fermarsi o continuare. “Anche se il Couloir Lagarde mi aveva richiesto più tempo del previsto – si legge sul suo sito – non mi sentivo stanco. Sapevo che ne avevo abbastanza per affrontare un’altra Nord e la salita alle Courtes sarebbe stata la più facile delle tre essendo ripida e quindi meno carica di neve. L’unico problema era entrare nell’ottica di affrontare la salita nella totale oscurità. Ci si sente vulnerabili quando fa freddo e buio e sei da solo”.

Jonathan Griffith in cima alle Courtes (Photo www.alpineexposures.com)
Jonathan Griffith in cima alle Courtes (Photo www.alpineexposures.com)

La salita lungo la Nord delle Courtes si è svolta sulla Via degli Svizzeri, un itinerario di 800 metri aperto da Cornaz e Mathey nel 1938. “Sono arrivato in vetta in meno di tre ore, non il mio tempo migliore, ma mi sentito in forza ed era una cosa buona”. Dalla vetta Griffith è poi sceso con gli sci lungo la parete sud.

 

 

 

 

Racconto integrale e foto su www.alpineexposures.com

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