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Cerro Torre: affollamento natalizio sulla Via dei Ragni. Via nuova aperta dagli argentini

Via dei Ragni al Cerro Torre il giorno di Natale (Photo courtesy colinhaley.blogspot.ca)
Via dei Ragni al Cerro Torre il giorno di Natale (Photo courtesy colinhaley.blogspot.ca)

EL CHALTEN, Patagonia — Ventotto alpinisti in vetta per Natale e venti il giorno di Capodanno. Sono numeri da record quelli registrati quest’inverno sulla via dei Ragni al Cerro Torre, la cima più celebre della Patagonia. La via percorsa dal gruppo lecchese nel 1974 è diventata la più gettonata, sulla montagna, dopo la discussa “schiodatura” della Via del Compressore compiuta lo scorso anno da Hayden Kennedy e Jason Kruk. Da segnalare, in questo periodo, l’apertura di una nuova via, battezzata “Directa Huarpe”, accanto a quella dei Ragni.

La via dei Ragni era stata scalata soltanto da un’ottantina di persone negli ultimi quarant’anni. Il numero è salito ad oltre un centinaio solamente nei quindici giorni di feste natalizie 2012-2013. Secondo il sito pataclimb.com, le salite sono state favorite anche dal meteo clemente e dalle buone condizioni della salita, che al momento “offre numerosi tratti di arrampicata su ghiaccio ben protetto”.

La foto in allegato, che ben dimostra l’affollamento sulla via, è stata scattata il giorno di Natale dall’alpinista americano Colin Haley. Tra le salite da segnalare anche quella di Paula Alegre e Cintia Percivati, entrambe argentine: sono la terza e la quarta salita femminile alla via dei Ragni.

La “Directa Huarpe” – linea tentata nel 1994 da Francois Marsigny e Andy Parkin – è stata aperta dagli argentini Gabriel Fava, Wenny Sánchez e Roberto Treu che sono arrivati in vetta a Capodanno. La via include un difficile passaggio su verglas con 95° di pendenza.  Lunga 300 metri, sale dal colle dell’Elmo fino ad un tiro dalla cima, dove si congiunge con la via dei Ragni, accanto alla quale si snoda.

La Via dei Ragni, o “via Ferrari” è stata aperta sulla parete Ovest del Torre dai Ragni di Lecco Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri nel gennaio 1974: è tuttora considerata la prima salita ufficiale della montagna. “Il successo riscosso dalla via dei Ragni è frutto delle sempre più numerose salite degli ultimi anni – scrive Rolando Garibotti su Pataclimb.com -, da parte di cordate che hanno “demistificato” questa via, esaltandone la qualità e la bellezza. Si tratta indubbiamente di una salita fenomenale che merita l’attenzione che sta ricevendo”.

Le salite precedenti furono tutte messe in discussione. Nel 1959, Cesare Maestri aveva dichiarato di aver salito il Cerro Torre con Toni Egger (morto poi durante la discesa), ma non venne creduto anche perchè nessun’altra spedizione riusciva a ripetere il suo itinerario, riscontrando discrepanze tra la sua descrizione e la conformazione della montagna. Per ripicca e per dimostrare di essere in grado di arrivare in vetta al Cerro Torre, Maestri aprì una nuova via nel 1970 sulla Sud Est della montagna, attrezzandola con 360 chiodi a pressione. Alla fine della parete rocciosa inchiodò il compressore (da qui il nome della via) ma non salì il fungo di ghiaccio sommitale.

La via del Compressore è stata da sempre oggetto di polemiche, ma è sempre stata anche la più frequentata dagli alpinisti. Questo fino all’anno scorso, quando con un’iniziativa molto discussa i due americani Kennedy e Kruk hanno strappato oltre 100 dei chiodi piantati da Maestri. Nessuno in questa stagione ha ancora tentato il Torre dal versante su cui si snoda la via del Compressore. Ma secondo Haley la cosa si spiegherebbe semplicemente con le forti nevicate che hanno reso pericoloso lo spigolo Sudest.

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