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Champedraz, 4 indagati per la pista denunciata da Legambiente

Champdepraz la pista multifunzione in costruzione (Photo courtesy panoramio.com)
Champdepraz la pista multifunzione in costruzione (Photo Tito e Tito courtesy panoramio.com)

CHAMPDEPRAZ, Aosta — Ci sono quattro indagati per reati ambientali nel caso della pista multifunzione di Champdepraz denunciata qualche mese fa da Legambiente. Lo ha deciso la Procura di Aosta, che nei giorni scorsi ha concluso le indagini coordinate dal pubblico ministero Luca Ceccanti.

Il caso era scoppiato lo scorso aprile, quando l’Associazione Legambiente della Valle d’Aosta aveva presentato un esposto in procura contro la pista multifunzione in costruzione ai piedi del Mont Avic, presso la località Chevrére nel comune di Champdepraz.

Il tracciato, destinato a diventare un percorso di sci, mountain bike ed escursionismo, secondo Legambiente è “troppo verticale”, “si sviluppa in una zona classificata ad alta e media pericolosità degli ambiti inedificabili per rischio di frane, inondazioni, valanghe e slavine” e quindi “difficilmente utilizzabile ai fini turistici”. Legambiente dichiara apertamente il sospetto che “la finalità di realizzazione della pista non sia stata di servizio pubblico ma piuttosto di favorire il privato nella realizzazione dell’impianto idroelettrico sul torrente Chalamy che difficilmente sarebbe stato autorizzato perché comportava danni all’ambiente”.

In cima alla lista degli indagati c’è anche il sindaco della località valdostana Luigi Berger, accusato anche di abuso d’ufficio perchè coinvolto nella costruzione dell’impianto idroelettrico. “Ben venga l’ennesimo controllo da parte della Procura – aveva detto Berger alla stampa -, così la smetteranno di accusarmi di cose che non sono affatto dei reati. Dopo la costruzione della centralina e la posa della relativa condotta per l’acqua, e tutto era risultato in regola. Riguardo l’omologazione della pista che dovrebbe rispondere a determinate caratteristiche e criteri per ospitare gare di federazione, nessuno ha mai pensato di organizzarle. L’area in questione ci serve per dare vita alla podistica d’estate trofeo “Fogu” e per altre manifestazioni libere e non vincolate a nessuna federazione”.

Pare però che il caso proseguirà in giudizio.

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