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A 7000 metri del Gasherbrum II

G II (Photo Sergio Zigliotto)
G II (Photo Sergio Zigliotto)

VICENZA — “Dopo le spedizioni effettuate in Nepal negli anni scorsi, con la salita di cime oltre i settemila metri, ho partecipato ad una nuova spedizione al Gasherbrum 2. IL Gasherbrum 2 é una splendida montagna di 8035 metri che si trova nel Karakorum, in Pakistan, ai confini con la Cina. La spedizione si é svolta dal 16 giugno al 5 agosto 2012 ed ha visto la partecipazione di 7 alpinisti provenienti da Austria e Germania. Io ero l’unico italiano”. Comincia così il racconto dell’avventura estiva di Sergio Zigliotto, alpinista vicentino con in curriculum numerose salite sulle Alpi e diverse spedizioni extraeuropee.

“Interessante il percorso da Islamabad a Skardu lungo la Karakorum Highway, su strade precarie e sempre in bilico sul fiume Indo. Arrivati poi ad Askole, abbiamo iniziato il lungo e meraviglioso trekking che porta al Circo Concordia a 4600 metri, seguendo il ghiacciaio del Baltoro per più di 100 km. Da qui abbiamo ammirato vette splendide e legate all’alpinismo italiano come il K2, il Broad Peak e il Gasherbrum IV.

“Dopo più di una settimana di trekking siamo arrivati infine al campo base dei Gasherbrum a 5100 metri. Seguendo il programma di acclimatazione, abbiamo percorso più volte la serraccata dei Gasherbrum  e posizionato il campo 1 a 5900 metri e il campo 2 a 6500 metri. Si tratta di vie interamente su ghiaccio, in cui bisogna superare crepacci di ogni tipo e pareti di ghiaccio a strapiombo. Interessante é stata la collaborazione con altre spedizioni presenti al campo base, per aprire la via e posizionare le corde fisse dove necessario.

Al Gasherbrum II (Photo Sergio Zigliotto)
Al Gasherbrum II (Photo Sergio Zigliotto)

“Erano presenti 9 spedizioni di diversa provenienza: dalla Korea del Sud alla Spagna, dalla Slovenia al Canada, dalla Svizzera alla Germania. Purtroppo le condizioni meteo hanno reso molto difficile la progressione, tanto che nessuna spedizione é riuscita a raggiungere la cima. Per 5 settimane, con brevi pause, si sono alternate perturbazioni anche violente, che hanno scaricato metri di neve nella patre alta della montagna e causando un pericolo molto alto di valanghe che hanno continuato a cadere ininterrotamente.

“Siamo riusciti ad arrivare ad una quota di circa 7000 metri nella bufera, ma abbiamo dovuto rinunciare alla cima per le avverse e pericolose condizioni del tempo e della neve. Pertanto, dopo più di un mese di permanenza fra i campi base ed i campi alti, abbiamo lasciato il Gasherbrum e siamo tornati ad Islamabad, passando nuovamente per il ghiacciaio del Baltoro e per i villaggi Baltì fino a Skardu.

“E’ stata una grande esperienza alpinistica. Molto dura per le estreme condizioni del tempo, ma altrettanto bella per il rapporto umano creatosi con gli altri membri della spedizione. I luoghi poi, sono di una bellezza incredibile ed aspra. Vi si trovano cinque fra le vette più alte del pianeta, oltre a moltissime cime di 7000 metri ancora inviolate e selvagge. Un elogio particolare va poi fatto ai portatori Baltì, senza i quali nessun alpinista potrebbe arrivare su queste cime.

Gasherbrum II (Photo Sergio Zigliotto)
Gasherbrum II (Photo Sergio Zigliotto)

“Il Pakistan é un paese molto bello e relativamente sicuro, contrariamente a quanto si pensa. Nonostante i continui controlli e i check-point militari lungo le strade, si può visitare senza rischi. Sicuramente ritenterò in futuro, sperando in un tempo più stabile”.

 

 
Sergio Zigliotto

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