Alpinismo

Everest, grande richiesta di permessi

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KATHMANDU, Nepal — In Himalaya sono aperte le danze per l’acquisto dei permessi di salita. Dall’Everest alle montagne più basse, ecco i costi di salita, qualche informazione sulle "cauzioni per la spazzatura" e alcune curiosità su chi, finora, ha fatto richiesta di scalata.

Si diceva che quest’anno poche spedizioni avrebbero tentato di salire l’Everest dal versante tibetano. Questo, a causa dei paventate "restrizioni" che i cinesi avevano intenzione di applicare per avere maggior spazio disponibile per le prove di salita della fiamma olimpica.
 
Invece, nelle scorse settimane c’è stato un boom di richieste di permessi. Tra gli aspiranti c’è anche Phill Michael, un canadese che ha subito una grave operazione al cuore, che verrà monitorato a distanza dal cardiologo. 
 
Il versante nepalese, dove sale la via normale dell’Everest, dal Colle Sud, è anch’esso molto gettonato ma anche quello più oneroso. Il costo va da 25mila dollari per un alpinista solo, fino a 70mila dollari per spedizioni composte da sette membri.
 
Le spedizioni che tenteranno gli altri ottomila nepalesi spenderanno fino a 10mila dollari per una, sia che abbiano sette membri sia un numero inferiore. Ogni alpinista aggiuntivo costerà 1500 dollari in più.
 
Molto più bassi i costi per le montagne più basse. Per quelle alte da 7.501 metri a 8.000, la spesa per spedizione sarà di 4mila dollari, quelle da 7.001 a 7.500 metri costeranno 3mila dollari, quelle da 6.501 metri a 7000 verranno solo 2000 dollari e quelle inferiori, mille euro a spedizione. I prezzi valgono sempre per spedizioni fino a 7 membri, chi si aggiungerà dovrà pagare da 200 a 500 euro, a seconda dell’altezza della montagna.
 
A questi soldi si devono aggiungere quelli della "cauzione per la spazzatura". Prima di avvicinarsi alla montagna, ogni spedizione dovrà lasciare un deposito che gli verrà restituito solo se l’ufficiale di collegamento, incaricato del controllo, avrà certificato che alla fine della spedizione i membri non avranno lasciato rifiuti sulla montagna. Il deposito è di 3-4 mila euro per le montagne più alte, inferiore per le altre.
 
Ma che cosa si intende per rifiuti? Fate molta attenzione. Nell’elenco, oltre alla carta igienica, le borse, il cibo andato a male, le lattine, le plastiche, le bombole d’ossigeno e il materiale alpinistico, figurano anche i corpi di eventuali alpinisti morti durante la scalata.

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