AlpinismoAlta quota

Panzeri: dedico tutto a Paola e agli amici che non ci sono più

Mario Panzeri brindisi durante la conferenza stampa (Photo courtesy lecconotizie.com)
Mario Panzeri brindisi durante la conferenza stampa (Photo courtesy lecconotizie.com)

LECCO – “Voglio dedicare questa impresa a mia moglie Paola, e a chi mi è stato vicino in questi anni. Ma anche agli amici scomparsi, quelli che ora sono ben oltre gli Ottomila: credo che se in tutti questi anni non mi è mai successo nulla, un aiuto da lassù l’ho sicuramente avuto”. Con queste parole Mario Panzeri ha aperto la conferenza stampa tenuta ieri mattina all’Acel Service di Lecco, durante la quale ha raccontato alla stampa l’avventura sul Dhaulagiri che ha coronato la sua salita ai 14 ottomila della terra.

La conferenza stampa si è tenuta nella sede di Via Amendola dell’azienda lecchese, alla presenza del presidente Angelo Fortunati che ha ribattezzato Panzeri “il re degli ottomila” e di un altro presidente, quello del Cai Lecco, Emilio Aldeghi.

“Con gli Ottomila ho chiuso, basta” ha esordito Mario Panzeri, che dopo la faticosa salita del Dhaulagiri sembra non volerne proprio più sentir parlare. “Per prima cosa – ha proseguito Panzeri – devo ringraziare Acel Service perchè per la prima volta in questi 20 anni di spedizioni sono riuscito a partire spesato… non era mai successo”, Mario sogghigna, poi riprende… “Ma devo ringraziare anche mia moglie Paola, alla quale dedico la mia impresa e a tutti coloro che mi sono stati vicini e che in un modo o nell’altro mi hanno sostenuto”… Poi si ferma, alza gli occhi al cielo e aggiunge: “Questa impresa la volgio dedicare anche agli amici scomparsi, quelli che ora sono ben oltre gli Ottimila, credo che se in tutti questi anni non mi è mai successo nulla, un aiuto da lassù l’ho sicuramente avuto”.

Sul tavolo la foto dell’imponente Dhaulagiri, Mario la guarda: “E’ stata dura – dice – ma ce l’ho fatta”. Poi inizia il racconto: il maltempo, i temporali, il pericolo di valanghe. Le continue nevicate e il lavoraccio di battere la traccia continuamente da ripetere. Poi il vento, la cima che sembrava non arrivare mai, e il bivacco notturno in discesa. Finalmente, infine, il rientro a casa.

E ora? “Ora non lo so, so solo che da domani riprendo a lavorare”, ha chiosato con la solita simpatia Mario.

Il presidente di Acel Service Fortunati dopo aver omaggiato Panzeri con una targa ricordo, esprime così la sua soddisfazione: “Questa è la più bella sponsorizzazione che abbiamo fatto da quando sono presidente. La conquista del 14° Ottomila scalato senza ossigeno da Mario Panzeri è davvero un’impresa storicaper la quale non abbiamo certo contribuito fisicamente, ma siamo stati vicini a Mario e, quando l’altra sera l’ho visto entrare al teatro dei Cappuccini accolto da un’ovazione incredibile, c’è stato un motivo d’orgolio anche per noi. Questo successo è il coronamento dell’impegno che la società pubblica Acel Service da sempre proferisce per sostenere il territorio e le sue eccellenze”.

Soddisfazione anche da parte del presidente del Cai Lecco Aldeghi: “Mario è il nostro personaggio di punta. Questo suo grosso risultato ci inorgoglisce. Di tutta questa grande impresa c’è però una nota stonata – prosegue Aldeghi – ed è il fatto che una città come Lecco ha dimostrato di crede poco in questo tipo di imprese e soprattutto in un alpinista di casa ormai famoso in tutto il mondo; il terzo in Italia a essere riuscito a scalare tutti e 14 gli Ottomila senza ossigeno, eppure ha fatto fatica a trovare un sostegno economico. Solo Acel, possiamo dire, ha avuto la lungimiranza di capire la portata mondiale dell’avvenimento e per questo va anche il mio ringraziamento”.

Lorenzo Colombo

 

More info: www.lecconotizie.com

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2 Commenti

  1. complimenti a panzeri am anche all’ azienda sponsor, di questi tempi è raro che ha fede nelle imprese, peraltro in un mondo forse poco”vip”(forse……………..)e crede nella gente del posto , nel territorio , nelle capacita’ altrui.
    davvero complimenti.

  2. Pero’ non ha ricordato confortola e tutti noi amici di Marco, compresa Tosca, siamo delusi. Ma marco tra un anno o due o anche tre farà qualche cosa di bello anche lui e senno lui porta i bambini in cima che nom lo fa nessuno.

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