Pareti

“Badlands”, David Lama apre una nuova via nel Tirolo austriaco

Badlands (Photo www.david-lama.com)
Badlands (Photo www.david-lama.com)

INNSBRUCK, Austria — Nuova via per David Lama sulle Alpi austriache. Il fortissimo alpinista di Innsbruck, che quest’anno si è distinto per la straordinaria prima salita in libera della Via del Compressore al Cerro Torre, il 31 marzo scorso ha aperto in solitaria un itinerario di 700 metri, che sale su una cima senza nome sulla cresta tra la Sagwand Spitze e alla Hohe Kirche nella Valsertal, in Tirolo. “Badlands”, questo il nome che ha dato alla linea, è stata valutata di grado di difficoltà 6a M5 WI4 A1.

Inizialmente il giovane climber austriaco voleva aprire una via nuova sul versante nord della Schrammacher, la cima di 3.411 metri nelle Alpi della Zillertal. La mattina del 31 però, dopo aver impiegato 3 ore e mezzo per l’avvicinamento, rallentato nella marcia dalla tanta neve in cui sprofondava fino alle ginocchia, Lama si è reso conto di dover cambiare obiettivo. Come racconta sul suo blog infatti, una volta arrivato al cospetto della parete ha ritenuto che fosse una salita adatta a una cordata di due persone, mentre lui era da solo.

“Mi sono seduto e ho iniziato a pensare a cosa avrei potuto fare – scrive Lama sul suo sito -. Per 10 minuti sono rimasto fermo, in tranquillità, godendomi il silenzio e la luce chiara che dava alle pareti di fronte a me un bel colore blu. Mi sono guardato intorno: Fußstein, Schrammacher, Sagwand. Uno scenario grandioso, che incuteva timore e mi motivava al coltempo. Mi stavo ancora chiedendo cosa avrei fatto dopo aver rinunciato ai miei piani sulla Schrammacher, quando i miei occhi hanno iniziato a vagare sulla cresta che unisce la Sagwand alla Hohe Kirche, e all’improvviso ho visto una via impressionante. Comincia con una parete di ghiaccio che arriva a un tratto di neve prima di un muro verticale di circa 200, 250 metri, che poi risale fino a un terreno di nuovo più facile. Sembra interessante, penso, e dopo mezz’ora mi trovo ai piedi del primo tratto di ghiaccio”.

David Lama su Badlands (Photo www.david-lama.com)
David Lama su Badlands (Photo www.david-lama.com)

La parte più difficile della salita è stata proprio su quei 200, 250 metri verticali, ai piedi dei quali Lama è arrivato poco prima delle 8 del mattino. Li ha affrontati autoassicurandosi, e poi ha proseguito spedito in cima dove è arrivato dieci ore dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio.

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