Alpinismo

Barmasse: nuova sfida al Piergiorgio

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LECCO — Valdostano, 29 anni, Hervè Barmasse è uno dei talenti emergenti dell’alpinismo italiano. Autore di innumerevoli salite di alto livello sul Cervino e in Karakorum, nonchè della prima salita sulla Nord del San Lorenzo (Patagonia), la settimana prossima partirà con i Ragni di Lecco alla volta del Cerro Piergiorgio.

Barmasse conosce bene la terribile Nordovest del Piergiorgio. L’anno scorso ne aveva scalato quasi metà con la spedizione Up Project-Trip Two, quando una frana staccatasi poco sotto la sua cordata ha investito in pieno il capospedizione Luca Maspes e il compagno Elia "Panda" Andreola. Usciti miracolosamente quasi illesi dall’incidente.
 
Ora, dopo un anno esatto, si ritrova di nuovo in partenza. Di nuovo verso il Piergiorgio.
 
Barmasse, come mai questo rilancio?
L’idea ce l’avevo già tornando dal Piergiorgio l’anno scorso. Ricordo che ci pensavo mentre camminavo sul Perito Moreno. Ne ho parlato con Giovanni Ongaro, che era con me al San Lorenzo, e ora ci ritroviamo a partire insieme. E’ stato grazie alla sensibilità dei Ragni verso la Patagonia che si sono create la situazione e il gruppo adatti per ritentare la parete. E un ringraziamento va anche la famiglia Rocca, che ci supporta.
 
Riprenderete il percorso che aveva già tentato nel 2006?
No. Quest’anno tenteremo di portare a termine la via Casimiro Ferrari, che si trova al centro della parete e a destra della Gringos Locos, la via che abbiamo tentato di completare l’anno scorso con l’Up Project, iniziata da Luca Maspes e Maurizio Giordani nel 1995. Ho visto le immagini e sembra proprio un bel tracciato. L’inizio sarà in artificiale, poi salendo l’arrampicata sarà simile a quella dell’anno scorso perchè la conformazione rocciosa è, ovviamente, la stessa.
 
Fino a che punto della parete è arrivato?
Eravamo saliti parecchio. Siamo arrivati a circa un tiro dal Corazon, che si trova a metà parete, quando la frana ha interrotto la nostra spedizione.
 
Non la spaventa tornare dove l’anno scorso avete preso una frana in testa?
Sì, in effetti spaventa, perchè laggiù ho rischiato di perdere due amici. Ma quest’anno le condizioni dovrebbero essere diverse. Sono mesi che laggiù fa brutto tempo, ha messo molta neve e l’ambiente non è secco come l’altra volta. Potremo anche fare la truna alla base della parete, per proteggerci da vento e intemperie.
 
Quali sono le maggiori difficoltà che si aspetta?
La parete è una grande sfida: se finora ha subito una ventina di tentativi, e tutti sono falliti, un motivo ci sarà. Per il Piergiorgio, anche l’avvicinamento è molto pesante, faticoso e lungo. 
 
Come sono le previsioni del tempo?
Il tempo in Patagonia è sempre una vera scommessa. Ho sentito Luca Maspes, lui è in Patagonia dall’inizio di dicembre: in due mesi ha fatto 5 giorni di bel tempo. Volevano fare la via dei Ragni sul Cerro Torre, ma la montagna scaricava troppa neve e ghiaccio e non hanno potuto nemmeno tentare.
 
C’è questo pericolo anche sul Piergiorgio?
Non dovrebbe. Lì i funghi di vetta sono più piccoli e – anche se non si può mai dire – l’anno scorso mentre salivamo dall’alto non ha mai scaricato nulla. 
 
Qual è la forza della vostra spedizione?
Non è una parete facile, l’amicizia e l’armonia tra le persone che devono scalarla è fondamentale. Sarò con Cristian Brenna, che era con me in Karakorum nel 2005, Ongaro e Matteo Bernasconi che con me hanno salito il San Lorenzo nel 2006. Non conosco Dante Barlascina, ma sono sicuro che il gruppo funzionerà benissimo visto che parte già da 4 persone che si conoscono bene e che vanno molto d’accordo. E’ una gran cosa.
 
Come si sente da "straniero" in una spedizione dei Ragni?
I Ragni di Lecco sono un gruppo rinomato, storico, mi fa piacere che abbiano accolto una guida del Cervino come me. Mi hanno offerto l’occasione di riprovare il Piergiorgio, un obiettivo che avevo dall’anno scorso. Per il resto posso dire che più che il gruppo sono importanti le persone che scaleranno con me, che come ho già detto sono amici.
 
Un saluto ai nostri lettori prima di partire…
Macchè saluto. Vi terrò aggiornati direttamente dalla Patagonia. Seguiteci!
 
Sara Sottocornola

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