News

Share Stelvio, laghi alpini sotto esame per capire i cambiamenti climatici

Lago alpino Parco dello Stelvio (Photo vcomeviaggiare.freehostia.com)
Lago alpino Parco dello Stelvio (Photo vcomeviaggiare.freehostia.com)

SANTA CATERINA VALFURVA, Sondrio — Come agiscono cambiamenti climatici e inquinamento sugli ecosistemi lacustri d’alta quota? In che condizione vertono i laghi alpini? Se ne occupa il progetto Share-Stelvio che durante l’estate scorsa ha avviato studi specifici sulle risorse idriche all’interno del versante lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio.

Il progetto Share–Stelvio, nato da una collaborazione tra il Parco nazionale dello Stelvio ed il Comitato EvK2Cnr, è finanziato da Regione Lombardia e coinvolge gli istituti ISE (per lo studio degli ecosistemi), IRSA (ricerche sulle acque) e ISAC (scienze dell’atmosfera e clima) del CNR, l’Università di Milano e la Fondazione Lombardia per l’Ambiente.

Sono partite tra giugno e luglio scorso le prime due spedizioni scientifiche del Progetto Share-Stelvio, nel corso delle quali sono stati raccolti campioni d’acqua e sedimento in diversi laghi situati tra 2400 e 2900 metri di quota, al fine di valutare gli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento atmosferico. Le risorse idriche del nostro Paese infatti, rivestono un ruolo fondamentale sotto diversi punti di vista: ecologico, turistico, ricreativo e produttivo. Da qui la necessità di valutarne le disponibilità, le qualità e la gestione.

Laghi e torrenti di montagna rivestono un ruolo centrale nello sviluppo economico dell’area alpina. Questi ecosistemi, apparentemente così semplici, risultano invece estremamente sensibili anche a piccole alterazioni delle condizioni ambientali in cui si trovano. Ne sono esempio l’arretramento dei ghiacciai ed il relativo aumento del flusso idrico che, trasportando più materia e rendendo meno stabile l’alveo fluviale, riducono la disponibilità di microhabitat, e quindi la biodiversità delle comunità.

Queste attività di raccolta e valutazione dei campioni idrici dei laghi alpini, che si inseriscono nell’ambito del progetto Share (Stations at High Altitude for Research on the Environment), hanno consentito la realizzazione, per la prima volta in Italia, di un vero e proprio “Osservatorio a cielo aperto” nel territorio del Parco Nazionale dello Stelvio per lo studio dei cambiamenti climatici e dei loro effetti sugli ambienti d’acqua dolce. Attraverso il campionamento di laghi e corsi d’acqua ad alimentazione nivo-glaciale, si realizzerà una caratterizzazione sia dal punto di vista chimico che biologico di tali ambienti, e si attuerà il censimento dei laghi attualmente presenti all’interno del Parco e il monitoraggio dei contaminanti organici.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close